misteri del rosario

dipinto, 1757 - 1757
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Orelli Giuseppe Antonio (bottega): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Monti Francesco (pinetti A., 1931)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 23 gennaio 1757 il Padre Tomaso Maria Alberici e i Deputati della Scuola del SS. Rosario incaricano Giuseppe Orelli della realizzazione di quindici quadretti con i Misteri del Rosario. Il prezzo "assai rilevante", i tempi e i modi del pagamento erano stati stabiliti due giorni prima. Il 31 luglio dello stesso anno: "Essendo ormai li 15 Quadri con Misteri del SS. Rosario ridotti quasi al compimento si che possano essere esposti nella ventura festa del SS. Rosario, ora riflette questo consiglio al modo non tanto di conservarli in riflesso al loro considerevole lor valore quanto anco al modo di esponerli nei tempi divisati"(ASM. ,Fondo Religione P. A. 2830). Nel 1931 il Pinetti scriveva: "Scene con varie figure piccole, contornate da ornati con dorature a mo' di cornice. Opere di Francesco Monti bolognese. Sono appese alle lesene della navata, in luogo delle stazioni della Via Crucis. L'attribuzione è tradizionale e raccolta in Guide di Bergamo dell'Ottocento". Susanna Zatti (1990) spiega l'attribuzione del Pinetti con una errata lettura delle fonti ottocentesche le quali si sarebbero riferite non alle 15 tele ma alle piccole medaglie ad affresco della cappella del Rosario effettivamente del Monti. L'attribuzione a Giuseppe Orelli è di Rossana Bossaglia e risale al l977 (Bossaglia, 1977, p. 146), ribadita nel 1984 con la datazione al 1750 ca. quando l'Orelli lavorava nella stessa chiesa di S. Bartolomeo. Inoltre nello stesso saggio sottolinea nell'Orelli l'interpretazione lombarda dell'arte veneta con un linguaggio "più acidulo e smanceroso che non i veneziani... ma così seducente e malizioso come i lombardi non sono mai. L'uso largo che egli fa nelle sue figure... di panni orientali, stoffe variegate, a strisce multicolori, turbanti e caffettani, che di per se non basta a rimandare a Venezia; in Lombardia c'è il precedente del Legnanino... ma il modo con cui Orelli gioca quest'uso è veneteggiante; così egli tratteggia i contorni delle figure, a brevi tratti spiritosi" (Bossaglia, 1984, p. 166). Nel 1990 S. Zatti riprende gli studi della Bossaglia e puntualizza i diversi ruoli svolti nell'ambito della bottega da Giuseppe Antonio, Baldassarre, Vincenzo e "bottega"; Giuseppe Antonio "pittore figurista" riservava a sé la resa dei personaggi lasciando alla bottega il compito degli ornati, delle quinte paesaggistiche e, soprattutto a Baldassarre, delle quadrature" (Zatti, 1990, p. 405). Precisa inoltre i rapporti con i figli, in particolare con Vincenzo Angelo il pittore di figura col quale collabora o al quale negli ultimi anni affida la conduzione dell'avviatissima bottega cittadina" (p. 405). Nel 1756-57 Giuseppe Antonio assume l'incarico per le pitture della chiesa di S. Benedetto di Bergamo e viene pagato nel duplice ruolo di pittore di Figura e di Architettura. Tuttavia gli vengono rimborsate le spese di un viaggio a Milano "per condur il Pittore di Architettura". Sempre la Zatti, nel 1991, sintetizza i risultati dei suoi studi e data i Ristori di S. Barteloneo al 1764 ca. ritenendoli opera della piena maturità. Il Pagnoni nella ristampa aggiornata de "La Madonna del Rosario nell'iconografia bergamasca" conferma l'attribuzione a Giuseppe Antonio senza precisare la datazione. Giuseppe Antonio Orelli nasce a Legnano 13 febbraio del 1706. Figlio di Baldassar Antonio (1669 ca.-1731) pittore e padre di Baldassarre pittore di Architettura (1745 m ) e di Vincenzo Angelo (1751-1813) "pittore di figure" e di altri tre figli. Dopo un'iniziale formazione nella bottega del padre e una prima attività ticinese si trasferisce in Lombardia; studia a Milano e "probabilmente frequenta la scuola del nudo all'Accademia Ambrosiana sotto la direzione di G. B. Sassi ; subisce l'influsso... soprattutto di Pietro Ligari, Piazzetta, Pittoni, Sebastiano Ricci" (v. Gilardoni, 1941, p. 17). Nel 1747 dipinge le Stazioni della Via Crucis nella chiesa di S. Maria della Pace di Alzano, perdute, nel 1750 circa gli affreschi con soggetti mitologici e cavallereschi nel Palazzo Trotti a Vimercate (Bossaglia,1984, p. 166). Nel 1754 apre bottega a Bergamo in Borgo S. Leonardo; nello stesso anno il 6 settembre riceve il primo incarico dei Domenicani (affreschi delle cappelle di S. Bartolomeo, di S. Stefano; successivamente i Misteri (1757) e la pala d'altare per la cappella di S. Caterina (1760),(v. schede relative). Nel 1756-57 realizza gli affreschi per la chiesa di S. Benedetto e i Misteri nelle chiese bergamasche di S. Lorenzo e di S. Maria Assunta a Cologno al Serio. Tornato in Canton Ticino lascia nel Palazzo Riva di Lugano l'ultima opera nota, datata 1775. Muore a Locarno verso il 1776. L'analisi stilistica che aveva permesso alla Bossaglia l'attribuzione dei Misteri è stata confermata e precisata dai documenti d'archivio dei quali la studiosa lamentava la mancanza. Le notizie continuano in AN
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202230-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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