Simboli e prefigurazioni di Maria Vergine
parato da chiesa,
post 1757 - ante 1762
Brioschi Melchiorre (bottega)
1701/ 1761
cotone ricamato "terlizetto bianco"
- OGGETTO parato da chiesa
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MATERIA E TECNICA
ACCIAIO
argento/ laminazione
cotone/ ricamo
SETA
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ATTRIBUZIONI
Brioschi Melchiorre (bottega): disegnatore/esecutore
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 22 aprile 1757 i Confratelli del Rosario decidono di sostituire i "damaschi" ormai logori con paramenti "a ricamo d'oro, argento, frutti e fiori". Il 2 maggio successivo incaricano della realizzazione Melchiorre Brioschi di Milano e stabiliscono in undici punti quali devono essere le caratteristiche del paramento. Riassumendo: "Il fondo della tappezzeria deve essere di Lama o Lamiglia d'Argento della più bella e Lucida che si possa fabbricare in Milano: che il ricamo sia di fiori e frutta di seta colorati al naturale con gusto Pitorescho, e da norma del disegno...; che il Bordo che va d'intorno alla Lissena sia parimenti di Lamiglia d'argento colorata in oro e ombreggiata come al disegno suddetto e sia contornata da fili d'oro grosso doppio d'oro di Milano, e similmente il rabesco che rilega di fiori profilato col medesimo oro e rabesco allumati di gema d'oro e Guidanti d'oro il tutto ammanzato e cimetrizato di maniera di molta apparenza di sfarzo e magnificenza, e che dia moltissimo nell'occhio, che riesca di buona durata... che il ricamo sia con punti ben serrati e tutti con fili d'oro e Lama ben forti, restando a tal effetto prohibiti li filetti di Francia e Ginevra" (A.S.M. Fondo Religione, 2833). Le lesene da ricoprire sono ventidue per una superficie di circa centosettanta "Braccia quadrate di Bergamo... al costo di L. 90 di moneta corrente". Inoltre i paramenti delle quattro lesene più vicine all'altare devono essere consegnati entro la metà di agosto. Il 14 aprile 1762 ( Melchiorre Brioschi era morto il 29 ottobre 1761) viene "diligentemente" misurata la tappezzeria; il tre settembre del 1764 i Deputati verificano misure, qualità e prezzo del parato con gli accordi contrattuali e saldato i conti con gli "aventi causa del d° Signor Brioschi". L'opera in esame ha quindi impegnato Melchiorre dal 1757 alla morte e la bottega con il figlio e i collaboratori ha completato il lavoro seguendo il disegno presentato il 22 aprile 1757 e citato nell'atto di allogazione. L'esame diretto dell'opera conferma il rispetto di tutte le caratteristiche richieste e la realizzazione di tutta l'opera da parte della stessa "bottega" nonostante le differenze (di misure e numeri) riscontrabili nei documenti citati. Melchiorre Brioschi nasce a Milano nel 1701, abita nella Parrocchia di S. Tecla nella Metropolitana milanese dove viene sepolto il 29 agosto 1761. A questa data nel Registro dei morti si legge: "Il Sig. Melchiorre Briosco d'anni 60 figlio del q. m. Antonio ricevuti li SS. Sagramenti di Penitª euchª; ed Olio Sabto è morto sepolto "incognitamente". È questa l'unica notizia relativa alla vita; della sua attività di ricamatore sappiamo che il 29 dicembre 1749 i Deputati della Veneranda Fabbrica del Duomo "... avendo consegnato al ricamatore Brioschi il più mal in essere dei 7 pezzi di tapezzeria con oro donati da S. Carlo Borromeo onde si facesse esperimento di restaurarlo... e avendo esso Brioschi restaurato perfettamente... si delibera che tutti gli arazzi vengano restaurati". Si tratta degli arazzi con storie di Mosè in lana, seta, oro e argento donati a S. Carlo da Guglielmo I Gonzaga duca di Mantova e da S. Carlo alla Fabbrica il 2 dicembre 1569. Melchiorre Brioschi eseguirà il restauro, con numerose interruzioni, sino al 1758 (Fabbrica A. S. 189). Allo stato attuale della ricerca l'opera in esame è la sola eseguita dal "ricamatore Frisone" o dal "Professore di Ricamo", come viene indicato nei documenti della Veneranda Fabbrica Melchiorre Brioschi. La prima committenza e la qualità del parato della Cappella del Rosario autorizzano ad ipotizzare l'esistenza di numerose opere che solo la ricerca d'archivio potrà togliere dall'anonimato. Brioschi conclude la decorazione pittorica e scultorea di tutta la cappella con sete, argento e oro svolgendo esclusivamente due concetti fondamentali: Maria Vergine e Madre. Le lesene d'ingresso presentano in modo simbolico e allegorico i due concetti svolti in tono minore su tutte le altre lesene
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202196-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0