allegorie della primavera. allegoria della primavera

sovrapporta, post 1800 - ante 1809
  • OGGETTO sovrapporta
  • MATERIA E TECNICA carta/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 32
    Larghezza: 98
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Imbersago (LC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera era forse situata, insieme alle altre due, nella camera della Villa Mombello occupata dalla principessa Sveva Colonna (ultima erede della casata Falcò Pio di Savoia, moglie di Don Alfonso), stanza utilizzata in precedenza dalla principessa madre Donna Ines de la Gandara, moglie di Don Giovanni y Trivulzio, XV marchese di Castel Rodrigo; per il matrimonio di questi ultimi due, nel 1881, vennero realizzati i mobili disegnati dall'architetto Majnoni d'Intimiano, ora collocati in questa stessa stanza (cfr. schede precedenti), e la decorazione a stucco del soffitto tuttora esistente (scheda n. 00196710). L'intera ornamentazione dell'ambiente era ispirata a moduli neoclassici, rivisitati secondo il gusto eclettico di fine '800. In tale ambito ben si colloca la sovrapporta qui analizzata, per le caratteristiche stilistiche ascrivibile all'inizio del sec. XIX. A conferma di tale ipotesi possono essere evidenziate analogie con le sovrapporte collocate nel Palazzo Orsini di Via Borgonuovo a Milano (P. Sioli Legnani - P. Mezzanotte, Contrade milanesi, Il Borgonuovo, 1945, tav. LV), nel quale lavorarono Giambattista Ronchelli e nel 1787 sia Andrea Appiani (Bianconi, op. cit., p.456) che Giuliano Traballesi (A. Zanchi, Andrea Appiani, 1995, p. 95), una delle cui specialità era, tra l'altro, la grisaille (Pittura a Milano dal Seicento al Neoclassicismo, 1999, p. 319). Forse la sovrapporta di Mombello potrebbe provenire dal medesimo edificio ed essere stata qui trasportata dopo il 1917, in seguito alla vendita del suddetto palazzo, come molti altri oggetti ora nella villa Mombello. Riguardo al possibile autore del dipinto qui esaminato, non è stato possibile individuarlo con certezza. Sembra sia infatti da escludere l'ipotesi che sia opera degli allievi di Appiani, Alessandro Chiesa e Giuseppe Repossini, che lavoravano con lui nell'ultimo periodo milanese. Alcune affinità sono state riscontrate, nel modo di descrivere gli arti piuttosto allungati delle figure, nelle opere realizzate da Agostino Comerio (1784-1839), pittore di Locate Varesino, attivo nella maturità a Milano negli affreschi della chiesa di San Sebastiano ed in alcuni palazzi privati (R. Bossaglia, I pittori bergamaschi, dal XIII al XIX sec. Il Settecento, 1989)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300196776-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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