Danae e la pioggia d'oro. Danae e la pioggia d'oro

dipinto,
  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bonati Giovanni (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Imbersago (LC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è probabilmente da identificare con quello citato nell'elenco delle opere conservate nel 1874 in Palazzo Orsini Pio Falcò in Via Borgonuovo a Milano (residenza cittadina della famiglia e dal quale provengono altri quadri ora nella Villa Mombello di Imbersago), che viene indicato come "La Danae copia da Tiziano con cornice, valore £. 3000" (Milano, Biblioteca Ambrosiana, Archivio Falcò Pio, car. 132, n. 33). Esso compare forse anche nell"Inventario della Guardarobba del S. Card. Pio consegnata ad Antonio Arsiani Milanese, Roma Anno 1624 Die 12 Julii" (Milano, Biblioteca Ambrosiana, Archivio Falcò Pio, cart. n. 324, n. 93), come "Un ritratto di una Venere nuda in forma grande" cui viene aggiunto, con calligrafia leggermente diversa, "è Danae". Nell'Inventario del Cardinale Carlo Emanuele Pio di Savoia del 1641 (pubblicato da F. Cappelletti-L.Testa in "Identificazione di un Caravaggio", Venezia 1990, p. 91) compare un dipinto segnalato come "Un quadro con una Venere, overo Favola d'Ovidio della Pioggia d'oro con un Cupido che tira una cortina alto p.mi 4 1/2 largo p.mi 3 2/3 in tela senza cornice" forse individuabile con quello qui esaminato, anche se le misure non sembrano coincidere perfettamente. Mentre il quadro riportato nell'Inventario del 1742 di Palazzo Falconieri di Roma (abitato in questi anni dai Pio) al n. 245 (un quadro per traverso in tela d'imperatore con cornice antica tutta dorata rappresentante Danae con un putto di Tiziano, di valore 2000) potrebbe coincidere con quello di Villa Mombello (Milano, Biblioteca Ambrosiana, Archivio Falcò Pio, cart. 432). Comunque tra le varie opere che erano conservate nella Raccolta Pio, ceduta in parte (n. 126 dipinti) nel 1750 alla Camera Apostolica (ora ai Musei Capitolini di Roma) vi erano, insieme a numerose tele emiliane ed alcune romane, molte opere venete del Cinquecento, tra cui alcune di Palma il Vecchio, Veronese, Tintoretto, Bassano, Pordenone ed anche di Tiziano (si veda l'Inventario del 1749 stilato dal pittore Pannini, segnalato da E. Battisti in Commentari, VI, 1955, p. 182, e la trascrizone con confronto con i dipinti rintracciati nei Musei Capitolini, pubblicata in "I quadri Pio di Savoia" in S. Guarino-P. Masini-M.E. Tittoni, "Guercino e le collezioni capitoline", 1991, p. 55-65). Ma vi erano anche copie di autori veneti, ed in particolare di Tiziano. A tale riguardo si ricorda che il pittore Giovanni Bonati (1635 ca.-1681) era stato mandato a Venezia, forse dallo stesso cardinale Carlo Francesco Pio che lo aveva chiamato a Roma da Ferrara nel 1662-63, e che qui egli eseguì alcune copie da Tiziano (cfr. L. Ficacci, "Giovannin del Pio: notizie su Giovanni Bonati pittore del cardinale Carlo Francesco Pio di Savoia", in "Quadri rinomatissimi", 1994, pp. 199-226). Riguardo all'esecuzione ed all'attribuzione dell'opera al Bonati vi sono alcune riserve, e si può ipotizzare solo con molta cautela che la Danae, oggi conservata a Mombello, possa essere stata realizzata proprio da questo pittore, quando egli era al servizio del cardinale Carlo Francesco Pio. Si ricorda che nell'Inventario del 1740 con le stime del pittore Trevisani (Milano, Ambrosiana, Archivio Falcò Pio, cart. 432, n. 244) è presente un'opera così menzionata "un quadro alto p. 33 in circa longo p. 14 copia da Tiziano fatta dal Bonati essendo l'originale in Venezia quale è in cattivissimo stato, valore 500"
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300196558
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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