altare maggiore,
una pedana a cinque gradini precede la struttura formata da mensa avanzata, ali laterali a specchiature geometriche concluse da doppie volute sormontate da festoni in bronzo dorato, alzata a due gradini con specchiature geometriche profilate da cornici in rilievo dorate e arricchite da medaglioni mistilinei. Sul retro una gradinata a due ali racchiude il cancello del vano delle sacre reliquie. Mensa con paliotto segnato da cornice dorata rettangolare e caratterizzato al centro da un medaglione quadrilobato che racchiude una croce mistilinea in bronzo dorato su sfondo di lapislazzuli. Pilastrini con specchiature entro cornici dorate e volute doppie con decori fitomorfi dorati concludono lo sviluppo laterale della mensa
- OGGETTO altare maggiore
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MATERIA E TECNICA
marmo giallo di Verona/ scultura
marmo verde delle Alpi
breccia violetta
bronzo/ doratura
bronzo/ fusione
marmo grigio venato
- AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
- LOCALIZZAZIONE Santi Benedetto e Simeone
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1743 l'abate Flaminio Frontorio commissiona ad una bottega locale l'altare maggiore (Piva, 1981, regesto dei documenti, p. 49, ripreso in Piva, 2007, p. 83 e in Caleffi, 2010, p. 40) che esibisce un linguaggio pienamente barocchetto per la vivace policromia dei marmi impiegati, tra i quali le brecce della mensa che spiccano sul fondo bianco dei profili, e la preziosità dei materiali, quali il bronzo fuso e dorato delle ricche decorazioni fitomorfe e il lapisalzzuli della croce al centro del paliotto. Al gusto settecentesco rimanda anche la predilezione per le linee sinuose delle cornici dei medaglioni e delle volute che chiudono lo sviluppo laterale della struttura. Sul retro dell'opera si apre il cancello in ferro battuto e bronzo dorato che chiude il vano delle reliquie, per il quale si propone il riferimento orizzontale 0300185460. L'altare maggiore è uno dei notevoli arredi della campagna decorativa settecentesca, che comprende anche le balaustrate in marmo con relative cancellate delle cappelle, le cancellate dei bracci del transetto, la balaustrata con relativo cancello del presbiterio. Tale campagna è avviata nel 1726 dall'abate Andrea da Novellara ed è continuata fino alla metà del secolo dall'abate Frontorio, con la commissione dei dipinti di Bazzani e Cignaroli, la realizzazione della cassa d'organo e la cantoria
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185460
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0