visitazione con Santa Giustina e Santa Scolastica
dipinto,
Ghisoni Fermo Detto Fermo Da Caravaggio (1505 Ca./ 1575)
1505 ca./ 1575
dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ghisoni Fermo Detto Fermo Da Caravaggio (1505 Ca./ 1575)
- LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è attribuito dalla letteratura storico-artistica a Fermo Ghisoni (Berzaghi, 1981, pp. 297-298; Piva, 1981, p. 244 e p. 268; Piva, 2007, p. 76; Spinelli, 2008, p. 40 con riesame della bibliografia precedente; Caleffi, 2010, p. 57; Bazzotti, 2014, p. 125). Fermo Ghisoni partecipa alla campagna decorativa degli arredi interni della basilica, inaugurata nel 1541 dalle commissioni a Giulio Romano dell’abate Cortese, per le pale laterali e la pala dell’altare maggiore, e perseguita dall’abate Lorenzo da Mantova, che coinvolge Ghisoni come continuatore del linguaggio manierista di Giulio Romano (Berzaghi, 1981, p. 300). Infatti Fermo Ghisoni verso il 1542- 1544 realizza tre pale per gli altari delle cappelle laterali: il dipinto in esame, la pala con la Madonna e i santi Ambrogio e Bernardo (attualmente conservata nella navata sinistra) e la pala con l’Incoronazione della Vergine con i Santi Mauro e Placido, conservata nella chiesa di Ognissanti a Mantova, già dipendenza polironiana (Berzaghi, 1981, pp. 297- 298; Piva, 2007, p. 68; Spinelli, 2008, p. 40; Bazzotti, 2014, p. 125). Inoltre Ghisoni dipinge insieme a Gerolamo Bedoli, tra il 1552 e il 1555, la pala dell’altare maggiore, ora conservata al Louvre (Berzaghi, 1981, p. 297; Piva, 2007, p.68). Egli semplifica il linguaggio manierista di Giulio Romano per un tono più devozionale e austero, in linea con le esigenze della committenza benedettina (Berzaghi, 1981, p. 297; Spinelli, 2008, p. 40; Bazzotti, 2014, p. 124). Le figure “giganti” di Giulio Romano vengono addolcite, “allineate” e inserite in un contesto spoglio di arredi, con una semplice architettura “di rustici bugnati” (Berzaghi, 1981, p. 297). Le due sante che assistono alla visita di Maria ad Elisabetta sono l’una Santa Scolastica, titolare della cappellina tra la quarta e la quinta cappella di sinistra e l’altra è Santa Giustina, titolare della quarta cappella sinistra, a cui è dedicata la decorazione pittorica della cappella ( Piva, 1981, p. 268; Berzaghi, 1981, p. 297). Due angeli in volo, che recano gli attributi iconografici delle due sante titolari, si corrispondono per sottolinearle e alla figura di Santa Giustina, elegante e aggraziata fanciulla romana, si contrappone la figura monacale di Santa Scolastica. Una iscrizione posta sotto l’immagine di Santa Scolastica rende immediata l’identificazione per il fedele. Per l’altare settecentesco in cui è inserita la pala si propone il riferimento orizzontale 0300185435. Per i dipinti di Ghisoni conservati nella basilica si propone il riferimento orizzontale 0300185436
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185436
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI in basso a destra - S. SCOL - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0