San Nicola è eletto vescovo di Mira
dipinto,
Turchi Giuseppe (1759/ 1799)
1759/ 1799
dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Turchi Giuseppe (1759/ 1799)
- LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Paolo Veronese nel 1562 stipula il contratto per le pale dei tre altari della navata destra della basilica: la pala di San Gerolamo, la pala dei Santi Antonio abate e Mauro e la pala di San Nicola. I dipinti di Veronese sono tutti sostituti dalle copie tardo settecentesche di Giuseppe Turchi (per le quali si propone il riferimento orizzontale 0300185479). La pala originaria di Veronese, raffigurante l' "Elezione di San Nicola a vescovo di Mira", in seguito alla soppressione del monastero è passata alla National Gallery di Londra (Piva, 1981, p. 49 e p. 267; Berzaghi, 1981, p. 301; Piva, 2007, p. 83; Spinelli, 2008, p. 38 e Caleffi, 2010, p. 58). Nel 1792 l’abate Mauro Mari decide di sostituire le pale veronesiane, su consiglio di Benedetto Fiandrini, perché rovinate dall’umidità e le fa spostare nella pinacoteca dell’abbazia. D’altra parte il progetto dell’abate è quello di far rinascere la basilica allo splendore dei tempi dell’abate Cortese, proprio commissionando opere di gusto rinascimentale e classico (Negrini, 1981, p. 389). La realizzazione delle copie è affidata al romagnolo Giuseppe Turchi (Negrini, 1981, p. 389e p. 425, con riesame della bibliografia precedente) che è impegnato proprio in quegli anni in “lavori” per la basilica benedettina, come attesta una lettera citata da Negrini (1981, p. 389 e p. 391, n. 48) e che è considerato dai contemporanei uno stimato copista dei maestri del Cinquecento. L’attribuzione a Turchi proposta da Negrini trova conferma nei contributi critici successivi: Mazzotti (2010), Berzaghi con comunicazione di parere positivo a L’Occaso che studia le note manoscritte di una copia del Cadioli conservata presso l'Accademia Virgiliana (comunicazione orale di L’Occaso). Turchi nasce a Savignano nel 1760 dove muore nel 1799 (per il profilo biografico dell'artista si veda Mazzotti, "Giuseppe Turchi. Un pittore, una marchesa, un carteggio", Rimini, 2010). Formatosi con Cristoforo Unterperger, è in seguito protetto dall'erudito Giovanni Cristofano Amaduzzi e si specializza nelle copie delle opere di Raffaello e Correggio, facendosi apprezzare dalla marchesa Castiglioni di Casatico con una copia del ritratto di Baldassare Castiglioni di Raffaello. Su commissione della marchesa realizza anche la pala maggiore della chiesa di Casatico, una copia dell'Annunciazione di Carracci (Mazzotti, 2010, p. 104). Turchi e la sua committenza sembrano, quindi, considerare gli artisti rinascimentali come autori "classici". Nel'iconografia del dipinto l'elezione a vescovo di San Nicola è ambientata all'interno di una chiesa, alla presenza di sacerdoti e laici. Il soggetto propone l'iconografia fissata dalla tradizione agiografica. Infatti San Nicola fu eletto vescovo per acclamazione di popolo, come Sant’Ambrogio a Milano, ma in seguito l’agiografia elabora il contesto miracoloso in cui avviene l’elezione: alla morte del vescovo di Mira alcuni vescovi si riuniscono in chiesa e ad uno di loro Dio rivela che il nuovo vescovo di Mira colui che entrerà per primo, all’alba, nella chiesa (http://it.cathopedia.org/wiki/San_Nicola_di_Bari)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185405
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0