Matilde di Canossa con Tedaldo, San Benedetto, San Placido e San Simeone
dipinto,
Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
1690/ 1769
dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
- LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto della lunetta in esame, forse per il mediocre stato di conservazione che non ne facilita la lettura stilistica e iconografica, è trascurato dalla letteratura artistica fino all'intervento di Berzaghi che lo riferisce a Giuseppe Bazzani (si veda il contributo di Berzaghi, Una "politica" del restauro, in P. Piva, 1981, p. 384, ripreso in Piva, 2007, pp. 83-84). Lo studioso sottolinea la dimensione teatrale e il tono sentimentale con cui Bazzani "attualizza" il soggetto sacro, rendendone più difficile l'interpretazione del significato. A sinistra si riconoscono le figure di Matilde, di Tedaldo e di un uomo morente. Dei tre santi benedettini a destra è identificabile con certezza solo San Placido per l'attributo della palma, mentre per il santo vescovo Berzaghi propone o San Benedetto (ipotesi accolta nella presente scheda) o sant'Anselmo vescovo di Mantova, infine la fisionomia anziana dell'ultimo santo porta ad escludere San Mauro (coetaneo di San Placido), così come l'assenza di insegne non sembrerebbe pertinente per indicare San Benedetto fondatore dell'ordine, pertanto potrebbe essere San Simeone. L'esecuzione dell'affresco dovrebbe cadere negli anni centrali del secolo, quando l'abate Flaminio Frontorio riprende la politica di decorazione della basilica commissionando l'altare maggiore del 1743 e coinvolgendo Cignaroli nel 1748 (Piva, 2007, p. 83). Non oltre, comunque, la fine degli anni Cinquanta per confronti stilistici con opere di tale periodo (si veda Berzaghi, 1981, p. 384)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185388
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0