Annunciazione di Maria Vergine con Arcangeli e angeli
dipinto,
Borbone Jacopo Da Novellara (1566/ 1623)
1566/ 1623
Dipinto
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Borbone Jacopo Da Novellara (1566/ 1623)
- LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è segnalato in San Maurizio per la prima volta nel manoscritto ottocentesco di don Egidio Coghi, riportato da Tellini Perina che per prima, nel 1982, pubblica l’opera riferendola ad un artista fiammingo “italianisant”. L’ubicazione originaria dell’opera rimane ignota, dal momento che la cappella di Santa Maria delle Grazie, nella quale si trova attualmente, è stata costruita solo nel 1731, pertanto si può solo ipotizzare che sia stato realizzata per la chiesa di San Maurizio, dove, comunque, le fonti ricordano una generica attività di Jacopo Borbone (si veda l’indicazione di Malvasia che attribuisce al pittore di Novellara delle “lunette “ nella chiesa dei teatini, citata da L’Occaso nel contributo del 2010 menzionato in bibliografia). Il restauro conclusosi nel 1989 ha permesso una migliore lettura stilistica tanto che Berzaghi inserisce il dipinto nel catalogo delle opere mantovane di Jacopo Borbone di Novellara (si veda la scheda biografica dell’artista pubblicata in “Pittura a Mantova dal Romanico al Settecento”, citata in bibliografia). Anche i successivi interventi accettano l’attribuzione al Borbone avanzata da Berzaghi. Marinelli, nel 1998 (nel contributo citato in bibliografia), approfondisce i molteplici riferimenti culturali dell’”affascinante opera” eseguita intorno al 1613: nella “sacralità arcana” dei gesti sospesi lo studioso ravvisa influssi di opere umbre di Pomarancio, la preziosità della stesura pittorica rimanda all’eleganza delle opere di Viani, prefetto delle fabbriche ducali e responsabile dell’elegante architettura della chiesa di San Maurizio, l’atmosfera evoca la pittura di Correggio “congelandola in trasparenza di cera” quasi “mortuarie”. Rodella, invece, (nella scheda conservata in SBAE di Mantova, citata nelle fonti) indaga l’iconografia che per una sorta di horror vacui fa assistere all’Annunciazione una schiera di biondi e ingioiellati angeli “neogotici”, che vengono identificati dallo studioso nei tre arcangeli della tradizione biblica (Raffaele, Gabriele e Michele) e nei quattro della tradizione apocrifa (Uriel, Raquel, Sariel e Remiel). Rodella collega tale raffigurazione alla volontà dei committenti teatini di diffondere il culto degli arcangeli, in reazione ai principi del protestantesimo e in accordo con la medesima linea dottrinale promossa dai gesuiti e dai filippini. Inoltre lo studioso sottolinea come il Borbone, nell’”Annunciazione” di San Maurizio, si discosti dal modello iconografico tradizionale degli arcangeli schierati a corona e li disponga liberamente nello spazio chiuso della stanza. Essa, immersa nel buio appena rischiarato dalla luce dell’alba, è pervasa da un’atmosfera carica di mistero e sospensione in cui risaltano gli scorci delle mani e i profili del prezioso bassorilievo dell’inginocchiatoio, la cui tematica classicheggiante rimanda alla resurrezione dei corpi. Nella figura “fiabesca” di Dio Padre, invece, Rodella ravvisa un richiamo all’immagine dipinta dall’artista di Novellara nell’”Annunciazione” del santuario della Beata Vergine di Guastalla. Inoltre lo studioso legge la ricercatezza della figura dell’arcangelo Gabriele inginocchiato in primo piano come un omaggio al clima di estrema eleganza della corte gonzaghesca influenzata dall’attività di Antonio Maria Viani, mentre per la "corsività" del ductus pittorico lo studioso ravvisa un legame con i "modi liberissimi e magistrali" di Domenico Fetti, ancora presente in città. Infine Rodella segnala i risultati del restauro che hanno permesso di restituire la "finezza delle differenti stesure: a corpo e a velature" per evidenziare ora la tensione dei tendini e delle vene ora la consistenza del volto della Vergine, costruito con pennellate di sciolte e veloci di colore denso
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185207
- NUMERO D'INVENTARIO Mantova. Chiesa di San Maurizio. Inv. Dem. 110
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0