Incoronazione della Vergine. incoronazione di Maria Vergine e Santi

scomparto di polittico,
  • OGGETTO scomparto di polittico
  • ATTRIBUZIONI Gentile Di Niccolò Di Giovanni Detto Gentile Da Fabriano (1370 Ca./ 1427): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Di Giotto (1811)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di fattura eccelsa sono le oreficerie, ed in particolare le corone di Dio Padre e della Vergine rese quasi tangibili dal sottile profilo d'ombra sfrangiata che le stacca dal fondo, e la stella fiammante su cui sono seduti Cristo e la Vergine. I raggi, uscenti da una ghirlanda di faville che formano una specie di 'opus pavonaceum' sono costituiti da una nervatura a perline, e appoggiati su un continuo di raggi rettilinei concentrici. La forma sinuisoide e progressivamente in diminuzione dei raggi appare calcolata 'more geometrico' e riportata poi sulla tavola con l'aiuto di uno schema grafico di assoltuta precisione. In questo caso il naturalismo di Gentile consiste nel rifiutare un trono gotico, anacronstico e irrazionale, ancora presente nella tradizione canonica veneziana. Ma l'iconografia generale di Cristo che incorona la Vergine seduta alla sua destra in atteggiamento umile, mentre Dio Padre e lo Spirito santo assiatono dall'alto, è derivato dalla tradizione lagunare. Il tema, di origine occidentale, si sviluppa prima in Francia nella decorazione scolpita delle cattedrali, e già intorno al 1250 si cristallizza in alcuni tipi principali. A Venezia già nel corso del XIV secolo lo schema più ricorrente è quello con Cristo che incorona la Vergine accanto a Lui sul trono mentre con la sinistra tiene uno scettro fiorito; spesso sono presenti angeli suonatori o occupati a reggere un drappo. Verso la fine del secolo fa la sua comparsa il gruppo sovrastato dal Padre e dallo Spirito Santo. Rispetto agli esempi precedenti, Gentile elimina qualsiasi struttura architettonica, ponendo la scena in un aureo paradisoche avvolge e domina il cosmo tolemaico, con i suoi giri di stelle, il sole e la luna e la ghirlanda di serafini fiammeggianti. Dal punto di vista figurativo si può individuare un precedente nella miniatura di Michelino da Besozzo sul frontespizio dell'Elogio funebre di Gian Galeazzo Visconti del 1403; ma è tutta di Gentile da Fabriano la sintesi personale dell'Assunzione e dell'Incoronazione., attinte dalla liturgia, probabilmente suggerite al pittore da qualche religioso dell'eremo. Nessuno dei due episodi ha fonti scritturali e si appoggia solitamente a versetti di salmi (XX, XLIV) o al Cantico dei Cantici, ma anche al responsorio della Vigilia dell'Assunta, antifona presente anche tra quelle proposte per le Lodi nell'Officium Beatae Virginis del breviario di San Francesco. I testi, che impreziosiscono il manto della Vergine e di Cristo sono desunti da Matteo (16,24), da Giovanni (8,12), dall'Apocalisse (21,6) e da brani di inni mariani di grande tradizione; tuttavia solo un'indagine approfondita negli innari francescani potrebbe permettere l'individuazione di un componimento perfettamente corrispondente; va notato infine che almeno una parte dei versi sembra derivare da una celebre sequenza di Adamo di San Vittore composta per l'Assunzione di Maria, mentre l'invocazione sul velo si può accostare alla prima parte della sequenza Regina Coeli, lectare alleluja, presente nel breviario delle feste mariane
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180359-1
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Nap. 691
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto gli angeli musicanti in basso al centro - GENTILIS DE FABRIANO PINXIT - Giovanni 8, 12 - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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