Trinità con Sant'Agostino e il Beato Giorgio da Cremona
dipinto,
1517 - 1517
Previtali Andrea Detto Cordeliaghi (1470-1480/ 1528)
1470-1480/ 1528
Personaggi: Dio Padre; Cristo; Sant'Agostino; Beato Giorgio da Cremona. Attributi: (Sant'Agostino) abito agostiniano; mitria; (Beato Giorgio da Cremona) abito agostiniano. Simboli: (Spirito Santo) colomba. Oggetti: croce; corona del rosario. Elementi architettonici: trono. Interno: stanza
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Previtali Andrea Detto Cordeliaghi (1470-1480/ 1528)
- LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, originariamente un olio su tavola, è stato trasportato su tela in età imprecisata, forse in occasione dell'Esposizione di arte sacra diocesana del 1898, Catalogo p. 69. In Inv. 1965, pp. 70-71 si segnala l'avvenuto trasporto. La mancanza di gradazioni con stesura a larghi piani ha fatto dubitare circa la autenticità del pezzo e nel 1994 per iniziativa dell'ispettore di zona Dott. Daffra S.B.A.A. -comunicazione oraie- il dipinto è stato smontato, ed osservato sul retro con lampada di Wood. Si è verificata la presenza dei buchi dei tarli dell'antica tavola e si è spiegata la consistenza rigida del supporto: si tratta di una tela molto impregnata di colla. La conclusione è quindi che il dipinto è antico, non è una copia. L'importanza della pala è dovuta alla sua qualità edal fatto di conservare chiaramente leggibile su di un foglietto attaccato al gradino del trono di Dio padre firma e data: Andreas Privitalus fatiebat MDXVII. Questo fatto ha attirato l'attenzione degli studiosi di cose d'arte a partire dal XVIII secolo fino ai più recenti contributi, ma senza che si sia mai approfondito lo studio dell'opera anche in relazione alla produzione di Previtali stesso. Mancano notizie chiare circa la committenza: unica traccia nel ms. Almenno... f. XXI, cit. Gamba 1971 p. 121n. 1, nel quale si dice che Bernardino Barzana in data imprecisata lascia per testamento redatto da Gaspare Luelli -XVI sec.- L. 100 per l'acquisto di una ancona per l'altare di SS. Trinità. Tassi F.M. (ante 1793) ed. Mazzini 1970 v. Il p. 43 a proposito della chiesa dei padri Agostiniani di Almenno ricorda che la "tavola della Santissima Trinità è opera preziosa di Previtali fatta nel 1517". Il dipinto viene segnalato nel ms. Fornoni Elia, Curia Vescovile di Bg. cit. da Gamba p. 121 n. 1, senza data, ma inizi 1900; ancora viene esposta e segnalata nella esposizione di arte sacra a Bg, Catalogo cit. 1898 p. 69, n. 14, mostra recensita da A. Venturi 1898 p. 448; la pala trova posto nella trattazione di J.A. Crowe-G.B. Cavalcaselle, Londra 1871, ed. Borenius Londra 1912, p. 284, viene segnalata con errori nelle didascalie da A. Pinetti, 1931, p. 139; in Thieme-Becker 1933 p. 389 è detta scorrettamente essere collocata nella parrocchiale di Alzano; viene considerata da B. Berenson, ed. it. 1958 p. 152, F. Heinemann, 1962 p. 141, dove stranamente, nonostante laiscrizione, il Beato Giorgio da Cremona viene scambiato con S. Gregorio. In Inv. 1965 p. 65 e p. 70, si dà notizia che il dipinto è stato trasportato su tela da tavola in età imprecisata, si descrivono i personaggi, si rileva e trascrive la firma e data sul cartellino, p. 71 si tenta una definizione critica del dipinto, "eseguito anzi che Lotto influisse... su di lui e la raffinasse... rivela una tendenza a voler raggiungere il colorito di Giovanni Bellini senza però gradazioni". P. Zampetti-I. Chiappini, 1975 p. 128 all'interno di un inquadramento complessivo della produzione di Previtali, inseriscono una breve scheda sul dipinto con una bibliografia completa, ignorando Thieme-Becker cit. e Inv. cit.. Se ne rileva la impostazione triangolare, in un ambiente di impronta cinquecentesca con figure in primo piano, tendaggio e finestre parzialmente visibili da cui proviene molta luce, definita 'lottesca' come pure lottesco sarebbe il "senso austero, impegnato ed emblematico che caratterizza tutta la composizione", collocata in una intensa visione metafisica. Rossi, 1979, p. 25-43, e Idem, 1991, pp. 17-26 fornisce una serie di spunti utili per un corretto inquadramento storico di Previtali nel momento della pala di Almenno. Manzoni 1988, p. 196 e n. 49 ripete le notizie di Inv. e Gamba cit.. Fumagalli, 1990 foto p. 179; p. 180 definisce genericamente il dipinto molto luminoso e moderno.Previtali, formatosi in ambiente veneziano tanto da firmarsi come allievo di Giovanni Bellini, arriva a Bergamo intorno al 1512 negli stessi anni di Lotto e Cariani, affermandosi come loro concorrente in città e fuori (cfr. Rossi 1991 cit. p. 18). Questo dipinto appartiene ad una fase di piena maturità, successiva a quella di sapore ancora quattrocentesco e belliniano (vedi la Annunciazione di Vittorio Veneto), ma non ancora influenzato dal Lotto, da avvicinare al polittico proveniente dalla parrocchiale di Berbenno ed oggi alla Carrara (ca. 1520). Nella Trinità possiamo quindi individuare una forte componente veneziana della cultura di Previtali nelle tipologie ferme dei volti e nella luce rarefatta, sospesa, che consente fedeltà al dato ottico con esiti quasi metafisici. Ma insieme Previtali risponde alle esigenze della committenza locale nella intonazione devota, nella adozione di uno schema ancora quattrocentesco ma di radici medievali: simmetricità della composizione, frontalità e rigidità ieratica di Dio padre, colomba e Crocefisso con il particolare di crudo verismo del sangue che dal costato e dai piedi di Cristo cola dietro il cartellino con la iscrizione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175419
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI A lato di S. Agostino - S. / AUGUSTINUS - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0