Ciclo di affreschi

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
  • LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella svolge la funzione di andito di passaggio alla sacrestia già dall'epoca di costruzione della chiesa: rimane la porta architravata con eleganti mensoline di accesso al corridoio, in tutto simile a quella altrettanto antica della sacrestia (scheda 03/00175425). Da qui, a partire dauna data imprecisata, ma posteriore alla esecuzione degli affreschi, si accede anche al chiostro: la grande apertura chiusa da una porta in legno è praticata in rottura, interrompendo una iscrizione con data genericamente riferibile agli ultimi anni del XV sec.: MCCCCLXX ... (cfr. scheda03/00175404.0 e figlie). Tutte le pareti, volta compresa, sono ricoperte di affreschi asssegnabili allo stesso periodo -ultimissimi anni del XV sec.- e suddivisibili in due gruppi in base a criteri stilistici: qui ci si occuperà di quelli delle pareti laterali e della volta. Lo stato di conservazione degli affreschi è globalmente discreto. Furono scialbati e discialbati in età imprecisate, e quindi oggi è quasi impossibile controllare la continuità dell'intonaco tra una parete e l'altra, e completamente persa è la porzione di zoccolo delle due pareti laterali. Si può comunque constatare una certa omogeneità stilistica: si tratta di una pittura dai toni popolari, con soluzioni semplificate nella impostazione prospettica, nella frontalità e simmetricità delle composizioni, nei corposi motivi decorativi: si confrontino le schede figlie per più puntuali annotazioni. Gli affreschi di questa cappella sono stati sempre considerati nel loro insieme e segnalati dagli autori che hanno descritto la chiesa: Volpi R. 1956 p. 4 li indica come quelli meglio conservati dell'intera chiesa; in Inv. 1965 pp. 65-66 vengono assegnati al XV sec. e individuati ciascuno secondo il soggetto iconografico e ne viene trascritta l'iscrizione; Gamba 1971-72 p. 123 li definisce opera di pittori locali dell'epoca di costruzione della chiesa e ne indica qualche soggetto; Manzoni 1988 p. 196 riprende esattamente quanto in INV. cit.; Fumagalli C. 1990 pp. 166, 170, 171 ne riproduce numerosi con imprecisioni nelle didascalie. Nelle pareti laterali e nella volta per quanto riguarda il sistema di incorniciatura del programma decorativo, furono usate semplici bordure a fascia, talvolta arricchite da motivi vegetali. Non è invece individuabile un vero programma iconografico: l'insistenza nel riproporre la piagata figura di S. Giobbe (5 volte), della Madonna (2 volte) di S. Nicola, S. Rocco e S. Sebastiano, e altri santi legati alla devozione popolare, oltre che dipendente dal fatto di trattarsi evidentemente di pitture nate come ex-voto, sembra essere strettamente collegabile ai motivi che indussero la popolazione locale ad erigere la chiesa dopo una pestilenza: cfr. 03/00175402. Di certo la decorazione della cappella nell'arco di ingresso era omogenea alla semplice veste decorativa originaria della chiesa: si tratta di motivi geometrici e naturalistici distribuiti nei sottarchi e sulle ghiere degli archi diaframma e delle arcate del matroneo, ed intonata con quella delle formelle del tetto (cfr. schede 03/00175367 e 03/00175368). In base alle considerazioni e ai dati sopra esposti possiamo concludere che certamente, come già notato dalla critica, le pitture sono probabilmente quelle più antiche della chiesa, agibile dal 1499 (lastra sepolcrale cfr. scheda 03/00175362.1). Aggiungiamo che si riscontrano numerosi arcaismi nella impaginazione complessiva delle scene e nelle soluzioni delle singole figure in parte accostabili a quelle della sacrestia (cfr. schede 03/00175426-03/00175430). In conclusione sembra che queste pitture siano assegnabili a pittori locali che operarono in S. Nicola pochi anni prima del periodo in cui lavorò Antonio Boselli -dal 1503 al 1515 o poco oltre: cfr. scheda 03/00175374 e scheda 03/00175391- o contemporaneamente a lui, ma di cultura più attardata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175403-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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