Madonna col Bambino e i santi Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca
dipinto,
ca 1740 - ca 1750
Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
1690/ 1769
dipinto con cornice lignea modanata e dipinta
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE OZZOLA (1946, p. 20 n. 90; 1949, n. 183; 1953, n. 183) afferma che la pala proviene da Sant'Orsola e solo di recente la Dugoni (in Dipinti 2002, p. 110 n. 21) suggerisce in alternativa che il dipinto sia giunto a Sant'Orsola da qualche altro convento dell'ordine francescano. In effetti esso pare essere menzionato per la prima volta nell'inventario della chiesa di Sant'Orsola steso nel 1786, come "Un quadro grande in tela senza cornice rappresentante la Beata Vergine e due santi dell'ordine francescano" (ASMn, AN, not. A. Pescatori, b. 7110, c. 27r), ma si trova in una camera interna al monastero e, quindi, apparentemente in deposito. Il dipinto viene selezionato nel 1786 da Giovanni Bottani per il trasporto nel Regio Ginnasio, indicato nell'occasione come "Maria Vergine col Bambino con due santi cappucini, del Bazzani. Figure grandi al naturale" (cfr. D'ARCO 1857-1859, II (1859), p. 214 n. 62); la precisazione di Giovanni Bottani che i due santi in basso sono dei cappuccini mi induce a pensare che egli avesse contezza di una provenienza della pala da una chiesa di quell'ordine, come l'Immacolata Concezione. In alternativa si potrebbe considerare la chiesa delle francescane di San Giuseppe, nel cui coro interno pochi anni prima si trovava un "Quadro grande in tela rappresentante la Beata Vergine ed il Bambino ed altri santi" (ASMn, ms. A 311, c. 110r), ma sono certamente possibili altre soluzioni. Nel 1810 la pala è in Accademia Virgiliana, dove Felice Campi la descrive: "Un quadro rappresentante la Madonna con altri santi, opera del Bazzani mantovano, alto braccia 5 pollici 3, pervenuto dalli soppressi francescani" (App. 8, n. 42); rimane nel palazzo Accademico anche dopo il passaggio in proprietà al Municipio (1862) e viene infine consegnata al palazzo Ducale nel 1915 (TAMASSIA 1996, p. 59). Il dipinto rappresenta la Madonna che, assisa sulle nuvole, tiene in braccio il Bambino sgambettante; in basso sono due santi dell'ordine francescano, uno dei quali scrive, mentre l'altro ha nella sinistra un'ampolla-reliquiario del Preziosissimo Sangue di Cristo e indica con la destra un sulfureo profilo di Mantova. I due santi sono identificati dalla Dugoni (in Dipinti 2002, p. 110 n. 21) con Giovanni da Capestrano, a sinistra, che ottiene nel 1418 l'ordinazione sacerdotale a Mantova (Capitolo francescano?), e Giacomo della Marca, autore del De sanguine Christi. Il culto del santo marchigiano viene promosso a Mantova a partire da Carlo II Gonzaga Nevers, il quale fa anche costruire una cappella a lui dedicata in San Francesco (LOGGI 2002; SIGNORINI 2010). San Giacomo della Marca viene canonizzato nel 1728, ovvio termine post quem per il dipinto di Bazzani; nella stessa circostanza viene posto sugli altari anche san Francesco Solano, ma questi è di solito rappresentato con un crocifisso e/o con un violino e pertanto preferisco identificare il santo di sinistra con l'abruzzese. L'attribuzione a Bazzani è riportata per la prima volta a stampa da MATTEUCCI (1902, p. 373 nota 1), per quanto in maniera criptica, e su essa insistono PACCHIONI (1924) e GIANNANTONI (1933, n. 60). Non è ma stata messa in dubbio. Il dipinto è consuetamente datato tra il 1740 e il 1750, a partire dalla TELLINI PERINA (1970, pp. 71-72), la quale vi nota affinità con la pala dei Tre santi francescani di collezione privata (cfr. CAROLI 1988, p. 104 n. 109), in cui vi è una simile figura di santo scrivente. Anche il gruppo della Madonna col Bambino - che sembrerebbe quasi tratto dal manierismo rudolfino - compare variato in numerose altre opere di Bazzani; quasi identico, ma in controparte, è nella pala della chiesa cittadina d'Ognissanti, del 1756 ca. (cfr. CAROLI 1988, p. 166 n. 247). Il nostro dipinto sembra però anteriore a quello di Ognissanti e concordo con la datazione proposta dalla Tellini Perina, al 1740-1750. A questa fase dell'artista sono da accostare un inedito ritaglio di tela con Sant'Antonio di Padova, conservato nella canonica del santuario delle Grazie di Curtatone, e forse una Addolorata dell'Azienda Ospedalieri "Carlo Poma" ma in deposito in palazzo Ducale (L'OCCASO 2010f, p. 9)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152047
- NUMERO D'INVENTARIO Gen. 6818
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0