ultima comunione di San Girolamo

dipinto, ca 1670 - ca 1670

dipinto privo di cornice

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Canuti Domenico Maria (1626/ 1684)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dall'altar maggiore della chiesa di San Girolamo fuori di Porto, sita in un sobborgo di Mantova e officiata dai frati girolamini, cioè francescani di San Girolamo da Fiesole. Qui sembra infatti descritto nell'inventario di soppressione del 1772, che ricorda nel coro "Un quadro grande in tela rappresentante S. Girolamo moribondo". La proposta della Dugoni (in Dipinti 2002, p. 88 n. 15) circa la provenienza dell'opera è confermata da un documento del 1781: nel Regio Ginnasio sono state depositate tre pale d'altare provenienti da quella chiesa, e tra esse "Un quadro grande rappresentante San Girolamo moribondo, di buona maniera, bolognese, è in buon stato, si considera del valore di zecchini n. 60" (App. 3, n. 1). La grande pala d'altare viene quindi trasferita in Sant'Orsola, dove nel 1786 è collocata nella chiesa interna ("San Girolamo in atto di ricevere il SS.mo Viatico"); quindi Giovanni Bottani la destina nuovamente al Regio Ginnasio (D'ARCO 1857-1859, II (1859), p. 214 n. 65), da dove giunge all'Accademia Virgiliana. Qui il quadro è inventariato da Felice Campi nel 1810 come "di maniera bolognese, molto patito" (App. 8, n. 48) e qui rimane per tutto l'Ottocento, passando nel 1862 in proprietà al Comune di Mantova; è infine trasferito nel 1922 in palazzo Ducale (TAMASSIA 1996, p. 60). Nel verbale di deposito del 1922 la nostra pala è indicata come "Copia del Domenichino", alludendo al dipinto del 1614 per San Girolamo della Carità (Pinacoteca Vaticana); OZZOLA (1949, n. 230; 1953, n. 230) segnala invece l'opera mantovana come imitazione da Ludovico Carracci. Come giustamente notato da BENATI (2001b, p. 26 nota 16) e dalla Dugoni (in Dipinti 2002, p. 88), il prototipo è la pala dipinta da Agostino Carracci verso il 1591-1592 per la certosa di Bologna e attualmente esposta nella Pinacoteca Nazionale felsinea. Il modello è tuttavia recuperato attraverso un'incisione dello stesso Carracci (?) che ne rovescia specularmente l'immagine. Dal prototipo carraccesco deriva tutto il gruppo centrale, mentre alcuni particolari sono tratti dagli affreschi di Tiziano alla Scuola del Santo di Padova (R. Dugoni, in Dipinti 2002, pp. 88-89); vi è poi un possibile autoritratto del pittore nella figura col berretto rosso in secondo piano. RAGGHIANTI (1962, p. 38) nota che l'opera "rivolge verso il Canuti" e l'attribuzione al bolognese - ignorata nella letteratura successiva (cfr. STAGNI 1988) - è nuovamente formulata da Isabella Marelli nella scheda OA del 1997, da BENATI (2001b, p. 26 nota 16), ed è quindi accolta dalla Dugoni, che sottolinea le affinità con opere databili attorno al 1670, come il San Benedetto morente della Pinacoteca Nazionale di Bologna (del quale esiste una copia in San Giovanni Evangelista a Parma): a suo parere un adeguato riferimento stilistico e cronologico. Canuti lavora a Mantova nell'arco di due decenni (L'OCCASO 2010g, pp. 133-134): nel 1662 è impegnato, per Carlo II Gonzaga Nevers, nel cantiere di Marmirolo cui sembra attendere nuovamente nel 1667. Del 1670 è l'Estasi di santa Teresa per l'omonima chiesa in Mantova. Un'ulteriore fase va tuttavia ipotizzata, poiché l'Angelo Custode che dipinge per il duomo di Mantova potrebbe non essere anteriore al 1677, anno in cui viene realizzata la relativa cornice marmorea (PECORARI 1998, p. 78). Al principio del 1683 il convento subisce un grave incendio doloso, che tuttavia non sembra essersi esteso alla chiesa (ASMi, Amministrazione del Fondo di Religione, b. 1833); tuttavia, la nostra pala dev'essere stata dipinta senz'altro prima, dato che Canuti muore nel 1684 e sembra azzardata una datazione a una fase estrema della sua attività
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152035
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12219
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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