venditrice di frutta
dipinto,
ca 1645 - ca 1650
Stroifi Ermanno (attribuito)
1616/ 1693
dipinto con cornice intagliata con motivo di palmette e verniciata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Stroifi Ermanno (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Reliquia del collezionismo gonzaghesco, il quadro potrebbe essere entrato nelle raccolte del palazzo Ducale all'epoca di Carlo II Gonzaga Nevers. Nell'inventario steso alla sua morte, nel 1665, compaiono in palazzo Ducale "Tre pezzi di quadro di mano del Prete genovese con donne con scherzi con sue cornici" (D'ARCO 1857-1859, II (1859), p. 182; MERONI 1976, p. 42), tra cui viene identificato il nostro dipinto (F. Paliaga, in Fasto e rigore 2000, p. 239 n. 95). Ma è forse più probabile, come suggerisce la PICCINELLI (2011, p. 114), che il quadro coincida con una diversa voce dello stesso inventario: "un altro quadro senza cornice con una dona con un cisti in capo con vari frutti e ucelli et un giovene senza gipone", conservato a Marmirolo. Di certo il nostro dipinto è a Mantova dopo la fuga di Ferdinando Carlo: è infatti segnalato in un inventario del 1714, come "Un quadro più piccolo con due meze figure rapresentanti una frutariola con diversi frutti" (L'OCCASO 2008b, p. 127). Da allora è menzionato regolarmente, ma mai con un'attribuzione, negli inventari camerali. GIANNANTONI è il primo a proporre, nel 1929 (p. 49), un nome all'autore del dipinto, che indica come "una buona tela dello Strozzi". L'attribuzione è accolta da OZZOLA (1946, p. 19 n. 84; 1949, n. 175; 1953, n. 175), ma ridimensionata dalla MORTARI (1955, p. 331), che lo giudica "opera di scuola, con caratteri molto vicini allo Stroiffi". Nuovamente indicato come opera di Strozzi da MARANI (1960, p. 25), il quadro è ignorato dalla MORTARI nella sua monografia del 1966 sul cappuccino, ma incluso in quella del 1995 (p. 175 n. 426): "Forse replica di altra mano (troppo debole per essere autografa)". La Venditrice di frutta è invece "attr. a Bernardo Strozzi" per PACCAGNINI (1973, p. [38]), mentre la MANNING SUIDA (1985, p. 252) ritiene corretta l'attribuzione al genovese. Essa afferma che la tela mantovana è dei primissimi tempi veneziani del pittore e anteriore al quadro già a San Francisco (de Young Memorial Museum) e dal 1993 nella Stanley Moss Collection a Riverdale on Hudson, appena diverso nell'impaginazione (SUIDA MANNING 1980, pp. 186-189). Questo dipinto è una composizione evidentemente autografa di Strozzi e di impianto analogo al nostro dipinto. La tela mantovana viene quindi assegnata con decisione dalla CRISTANTE (1997, pp. 110-111) a Ermanno Stroiffi. La studiosa ritiene infatti che l'opera mostri i tratti tipici di questo pittore, un padovano, allievo di Strozzi e attivo prevalentemente a Venezia. Stroiffi è inoltre in relazione con Mantova, città per cui transita nel corso di un viaggio attraverso varie città italiane. BOSCHINI (1660 [1966], p. 558), nella Carta del Navegar Pitoresco, mette in bocca allo stesso artista le strofe: "Ma vogio (co' se dise) mudar vezzo. / L'ha visto Roma, e, andando a quel viazo, / El tochè Mantoa, Parma, e andè a Bologna, / A Modena e a Fiorenza: ché bisogna / Far cusì, chi vuol far del bon el sazo". Questo viaggio deve datarsi nella seconda metà del quinto decennio, una cronologia suggerita anche per il dipinto mantovano. Franco Moro (in BERTELLI 2007b, p. 356) riscontra nel dipinto la presenza di due diverse mani: a Stroiffi spetterebbe ampia parte dell'esecuzione, a Strozzi si dovrebbero alcuni particolari di qualità più alta. Non mi sembra che effettivamente si possano rilevare brani da attribuire senza dubbio a Strozzi ed è quindi preferibile l'attribuzione in toto al suo allievo, per quanto l'accostamento alla Pietà in San Tommaso Cantauriense a Padova lasci intravedere in questo una personalità più forte. Sergio Marinelli e Fabrizio Magani (com. or.) forse non a torto ritengono l'opera semplicemente di bottega di Strozzi. -------
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152026
- NUMERO D'INVENTARIO St. 705
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0