porta - a due battenti, serie - produzione mantovana (sec. XVIII, sec. XX)

porta a due battenti, 1700-1799

Porta a due battenti, con il lato principale, quello rivolto verso la Sala dei Capitani, suddiviso in quattro alte specchiature rettangolari dalle cornici modanate. Il loro interno appare decorato da un'eguale composizione geometrica di diverse formelle mistilinee applicate, con al centro un rombo in rilievo dalla forma a punta di diamante. Lo stesso motivo si ribete all'esterno delle specchiature, lungo i quattro lati. L'altro lato della porta, del tutto liscio, è munito di quattro cerniere con terminazioni a giglio fiorentino e di un lungo chiavistello con estremità lanceolate

  • OGGETTO porta a due battenti
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ modanatura
    FERRO
  • MISURE Altezza: 278.5cm
    Larghezza: 278.5 cm
    : 143cm
    : 143 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Mantovana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' da presumersi che la porta - insieme all'altra gemella (NCTN 00151433) situate tra la sala dei Marchesi e la loggia del Tasso - sia stata realizzata espressamente per l'attuale sede solo nel corso del '700, in periodo asburgico, quando per buona parte di quel secolo l'Appartamento Grande di Castello insieme all'appartamento di Troia fu sede dell'Arsenale dell'Imperial Regie Artiglieria. Originariamente i battenti presentavano comunque solo la semplice e nuda suddivisione in quattro specchiature. Sicuramente le formelle sagomate furono applicate assai più tardi, è da presumersi nel corso degli interventi di restauro novecenteschi di cui furono oggetto le sale dell'appartamento di Castello. E in effetti le composizioni geometriche delle formelle lignee sembrano volutamente collegarsi al gioco delle finte specchiature marmoree delle pareti delle sale tardocinquecentesche. La Sala dei Capitani, su cui si affaccia il lato principale della porta venne costruita sfruttando un rivellino del Castello di San Giorgio. I quattro Gonzaga capitani del popolo, Luigi, Guido, Ludovico I e Francesco I, vi sono rappresentati in busti di stucco affiancati da figure virili sedute; nei quattro larghi spazi vuoti erano sicuramente quadri con le loro imprese, non ancora eseguiti nel 1580. Il soffitto ligneo, non molto diverso da quello della Sala di Manto e ricordante quello della Sala dei Cavalli di Palazzo Te, e il bellissimo camino si devono attribuire a Giovanni Battista Bertani. Sottolinea Carpeggiani come : "Le stanze nuove (rispetto al più vecchio Appartamento di Troia), che ragionevolmente spettano alla responsabilità del Bertani, constano di otto ambienti, organizzati intorno a un piccolo giardino pensile, detto dei Cani. Oltre il Salone di Manto si allineano le Sale dei Capitani e dei Marchesi; da quest'ultima, piegando ad angolo retto, si raggiunge una loggia che, con i due contigui piccoli ambienti, costituisce l'appartamento impropriamente denominato del Tasso; oltre la loggia si situa la Sala dei Duchi che comunica con un'anticamera. All'esterno l'appartamento guglielmino si presenta come un semplice e squadrato blocco edilizio, caratterizzato al centro da un triforio in pietra bianca, con pilastrini binati...Per quanto riguarda gli apparati decorativi l'appartamento di Guglielmo verrà concluso dopo la morte del Bertani: le ultime tessere saranno le otto grandi tele tintorettesche dei Fasti Gonzagheschi"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151434
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. St. 119632
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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