monumento funebre, opera isolata - ambito mantovano (prima metà sec. XVI)
monumento funebre
1500 - 1549
La lapide consiste in un blocco rettagnolare con basamento retto da due mensole e trabezzione superiore rettilinea. Nello spazio compreso è inserita una cornice in rilievo definita da due lesene con arco soprastante che culmina in un digrignante mascherone. Un cartiglio accompagnato da nastri svolazzanti (con stemma parlante: covone) e le figure dell'archipendolo, della squadra e del compasso sormontano la targa
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
marmo/ intaglio
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MISURE
Altezza: 128.5 cm
Larghezza: 74.5 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
- LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide proviene dalla distrutta chiesa di Sant'Agnese, soppressa nel 1797, dove era collocato a fianco dell'altar maggiore. Traslata in Santo Stefano, viene restaurata nel 1832 dal tagliapietra Luigi Piccini che opera aggiunte ed ornamenti alle sagome. l'iscrizione incisa nella targa ricorda Giovanni Battista Covo, architetto attivo a mantova al tempo di Giulio romano e, dopo la morte di quet'ulitmo, dal 1546 prefetto delle fabbriche alla corte dei Gonzaga. La sua attività di celebrato architetto risulta abbastanza documetnata nelle carte d'archivio. La lapide che lo ricorda presenta caratteristiche proprie del primo rinascimento: dovevano adornare una superficie limitata, un reticolo geometrico inquadra gli spazi rispettandone le proporzioni distributive. In tal modo l'ornato non invade tutto lo spazi disponibile ma, rimpicciolito e ingentilito, fa da incorniciatura: una incorniciatura particolare intesa a mo' di portale d'ingresso, con una stretta fusione tra memoria architettonica e ornamentazione, strettamente personalizzate allo stesso covo. Nonostante rimanga ignota l'identità del raffinato esecutore, la qualità dell'intaglio e l'equilibrio sobrio ed elegante tra la parte mediana e i dettagli decorativi, permettono di riconoscere una ispirazione compositiva in sintonia con le caratteristiche dell'ambiente culturale a Mantova nella prima metà del '500. Non è escluso che il disegno possa anche essere ascritto allo stesso covo per l'idea architettonica che emerge dalla concezione unitaria dell'insieme. per le fonti archivistiche: "fondo basilica di sant'andrea", b. 373-380, ASDMn
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300147175
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI BAP(TISTAE) CO(V)O ARCHITECT(O) MAX(IMO)/ INTEG(ERRIMO) IN PRIN(CIPIS) FIDE/INSIGNI PAUPERTATE/INGENTI CIVIUM DOLORE ELATO/UXOR ET FI(LII) MOES(TISSIMI/OP. PATR. COIUGIO/STIPE AMICORUM COLATA/ POSUE(RUNT) - lettere capitali - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0