monumento, insieme - ambito mantovano (inizio sec. XVII)
monumento
1606 - 1606
Urna sormontata da epigrafe in lapide rettangolare con cornice mistilinea che si modella con cartocci al centro dei tre lati e si raccorda alla cartella superiore. Questa incornicia l'ovale in cui è l'immagine del vescovo; una valva di conchiglia schiacciata con volute e cartocci chiude in alto l'articolazione del monumento
- OGGETTO monumento
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MATERIA E TECNICA
ARDESIA
marmo/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
- LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Un verbale del Capitolo della Cattedrale, in data 1842, 7 gennaio, informa che il monumento fu, in quell'anno, trasportato "dall'antica cappella di S. Giovanni Buono al luogo della preparazione della messa" dei Padri cCppellari, dietro alla cappella del Santissimo, dove attualmente si trova. Nel verbale, si precisa che nel monumento, fatto innalzare da frate Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova, sono racchiuse le ossa e le ceneri del vescovo Martino da Parma. Di nomina papale, Martino da Parma, forse frate di San Marco, della nobile famiglia dei Casaloldi, condusse una santa vita così da meritare il soprannome di Beato ( I. Donesmondi, Dell'Istoria Ecclesiastica di Mantova, parte prima , p. 188, 1612 Mantova). Nella serie cronologica dei vescovi della Diocesi di Mantova (cfr. per l'anno 1998, p. 303) Martino è indicato come il ventitreesimo vescovo, dal 1252 al 1268; si dà notizia che era canonico parmense, cappellano pontificio. Divise i beni capitolari in prebende, diede le Costituzione ai Canonici, ai Religiosi dell'Ospedale di S. Gervasio, forse anche ai Sacerdoti della città. Fu legato pontificio e morì il giorno 24 luglio del 1268. Si dice che forse apparteneva alla famiglia "De Pizoleriis". Con questa nota , senza la fonte, non si comprende quel "dei conti di Casaloldo" che compare nell'epigrafe e citato anche dal Donesmondi; nè si è trovata documentazione delle ragioni per cui frate Francesco Gonzaga abbia commissionato tale opera. Nei secoli XIII e XIV i conti di Casaloldo, che tenevano il dominio sul Castello dei Gonzaga e su altri feudi, erano nemici dei Corradi di Gonzaga e non si sa se, dopo la vittoria dei Corradi, la famiglia si sia estinta. E' forse da riconsiderare che il Beato Martino sia stato forse "confuso" col suo successore eletto che fu, appunto, Filippo da Casaloldi, mantovano. Don Pelati, nel 1953, cita brevemente il ritratto a fresco del Beato Martino "in atteggiamento vivacissimo con mitria tempestata di brillanti e paglio episcopale" (P. Pelati, La Cattedrale di Mantova, Mantova 1953, pag. 96). L'immagine è attualmente, appena visibile
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300145791
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla lastra - BEATI MARTINI PARMENSIS EX COMITIBUS CASALOLDIS/ CIRCA ANNUM D(OMINI) MCCLXXII OLI(M) E(PISCO)PI MANT(UAE) VITAE/ SANCTIMONIA AC PASTORALI PRUDENTIA INSIGNIS OSSA/ ET CINERES NE DIUTIUS DELITESCERENT PIETATE IN/ SANCTUM PRAEDECESSOREM HOC MONUMENTO ORNAVIT/ F(RATE)R FRAN(CISCUS) GONZAGA MANT(UAE) E(PISCO)PUS ANNO DOMINI MDCVI - lettere capitali - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0