decorazione plastica, 1200 - ante 1463

Le due imposte dell'arcone trionfale sono di forma ancora romanica: un concio rettangolare leggermente più largo in alto che alterna un plinto ed un tondino sotto cui si dispongono su due ordini file di foglie "d'acqua" leggermente aggettanti al sommo e con carnosi intagli al loro interno. Un toro a 3/4 di cerchio chiude in basso il capitello. Sull'angolo interno nel '400 vi fu addossato un "culot" tronconico, prismatico, a portare i costoloni di copertura del nuovo presbiterio il quale fu aperto sul fondo ed allungato con una campata rettangolare cui seguì il nuovo coro poligonale. Le imposte di fondo del presbiterio, dell'arcone tra questo e l'avancoro, imitano infatti nel prospetto quelle duecentesche ma hanno un solo ordinedi foglie e sono sottoposte ad un alto plinto a campana rovesciata tipico del primo quattrocento. La medesima forma l'hanno i peducci (posti ai due lati a portare i costoloni) dall'andamento prismatico. I sostegni dell'arco tra coro e avancoro e quelli dei costoloni del presbiterio non posano su paraste ma sono pensili. I primi due hanno la medesima forma a campana, rettangolari, da cui pende un peduccio ornato con fogliami d'acanto. Da questo scende una banda piatta chiusa con un doppio cespo d'acanto volto in alto e in basso

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Piazzetta San Francesco d'Assisi, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I capitelli d'imposta dell'arcone d'accesso al presbiterio sono pertinenti alla primitiva chiesa duecentesca e trovano confronti evidenti con altri sia della facciata che delle navate. Tutti gli altri, dalle sagomature più complesse, con plinti campaniformi e sottostanti peducci con ornati fitomorfi, sono da riferire alla fase quattrocentesca. L'unità stilistica di questi ultimi elementi indurrebbe a pensare che se, come ritiene il Begni Redona, certamente la copertura con le vele è da addebitarsi ad Antonio Zurlengo il suo intervento dovette riguardare tutto l'ammodernamento del presbiterio, compresa la costruzione della nuova crociera sul coro duecentesco. Il Peroni attribuisce allo Zurlengo sia l'abside che la crociera intermedia (avancoro) datando i lavori a subito dopo l'insediamento del Sanson come priore del convento, nel 1463. Secondo la Prestini la "cappella maggiore" sarebbe già stata compiuta nel 1464 ed iniziata dal conte Antonio Martinengo di Padernello; la Prestini che dà peraltro anche il 1470 come data per questi lavori, cita dal Guerrini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300092333
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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