lapide celebrativa, 1 - 199

Lastra rettangolare in marmo bronzetto, corniciata da un larga fascia liscia perimetrale e da una modanatura a gola con superfici lavorate a martellina; nel campo è scolpita l'iscrizione a caratteri capitali scolpiti a scalpello a punta piatta, con solco a sezione angolare e interpunzioni a triangolo; si nota per la paleografia la P a occhiello non chiuso e la presenza di una T longa (riga 3) e di una I longa (riga 4). Da osservare infine che la lastra è spezzata a metà e ricomposta ed è lacunosa agli angoli superiori; varie scheggiature sulle cornici e superficie corrosa, verso l'angolo inferiore destro compare un foro circolare con impiombatura di perno in ferro

  • OGGETTO lapide celebrativa
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente probabilmente da Acquanegra sul Chiese (MN) dalla locale abbazia di S. Tommaso, passò in data ignota a Mantova nel Museo dell'Accademia e poi al Palazzo Ducale, in seguito alla convenzione del 1915 tra Stato italiano e il Comune di Mantova. L'iscrizione ricorda l'erezione di un sacello a Iside a spese di un centurione della quinta coorte pretoria, M. Cassius Capulus della tribù Aniense e originario del territorio cremonese (che era in effetti stato assegnato a questa tribù). La specificazione dell'origo lascia supporre che il tempio dovesse sorgere in un luogo al di fuori dell'ager cremonensis. L'origine cisalpina del dedicante restringe l'arco cronologico dell'iscrizione all'età precedente la riforma di Settimio Severo (Passerini, 1939), cioè ai primi due secoli dell'impero: in un periodo in cui, fra l'altro la percentuale dei pretoriani norditalici era predominante. Non è di molto aiuto in numero della coorte, poichè già in età augustea esse erano almento nove. Anche il particolare paleografico della P non è determinante ai fini della cronologia, che deve restare quindi genericamente fissata ai secoli I-II d.C. Il dedicante appartenenva alla gens Cassia, particolarmente diffusa in Cisalpina anche forse per una sua supposta origine celtica (Forcellini-Perin; Holder). Il cognomen Capulus rappresenta sinora un unicum nel panorama anomastico latino (Kajanto)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075479
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12146
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI M(arcus) Cassius M(arci) f(ilius) / ani(ensi tribu) Capulus Crem (onensis)/ centurio coh(ortis) V praetoriae/ aedem Isidi pecunia/ sua fecit - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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