cassa d'organo di Hegher Baldassar (attribuito) (sec. XVII)
cassa d'organo,
1657 - 1657
Hegher Baldassar (attribuito)
notizie 1657
L'organo è racchiuso entro una monumentale cornice barocca intagliata. Sui lati verticali vi è un putto seduto con frutti e fiori e un uomo- cariatide barbuto che sorregge la trabeazione, decorata da teste alate, sulla quale poggiano il Padre Eterno a mezzo busto e due putti. Le canne di facciata sono in stagno a cuspide e ali laterali. Il parapetto della cantoria si compone di sette pannelli intagliati con putti- cariatidi
- OGGETTO cassa d'organo
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MISURE
Profondità: 170
Altezza: 650
Larghezza: 550
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ATTRIBUZIONI
Hegher Baldassar (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Ponte in Valtellina (SO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cassa dell'organo e il parapetto della cantoria furono eseguite nel 1657 dal tedesco Baldassar Hegher fu Baldassarre. Originariamente il parapetto era diviso in cinque scomparti con cariatidi e festoni. Prima del pesante intervento di G. Petrelli, lo strumento era a trasmissione meccanica pura. Fu riformato nel 1883 da Luigi Parieti di Bergamo, allievo dei fratelli Serassi, e aveva 1750 canne con due tastiere di 58 tasti e pedaliera di 24 pedali. Il primo organo risale al XVI secolo, cui ne seguì un secondo di Carlo Prata di Gera Lario nel 1655- 57. Tra gli organisti figurano i Parrasio di Delebio. Nel 1814- 15 l'organo fu riformato da Giovanni Bossi di Bergamo, che aveva appena restaurato quello della Madonna di Tirano. Restauri: L'organo attuale fu radicalmente riformato nel 1976- 1977 dalla ditta fratelli Piccinelli di Ponteranica (Bergamo), con la collaborazione della bottega artigiana Gastone Leorin di Padova: fu realizzato nell'occasione un sistema trasmissivo elettrico diretto, con consolle nella navata destra. In precedenza, tra il 1933 e il 1958, lo strumento era stato manomesso soprattutto da Giovanni Petrelli di Talamona e della ditta Della Vedova di Bisuschio (Varese). Altri restauri precedenti sono documentati nel "Libro dove si contiene il ristretto de conti della Ven. Schola": nel 1710 e 1719 da G. B. Reina che ricevette lire 92 e 109:4; nel 1746 da Francesco Sarace che ebbe lire 155; nel 1772 dai fratelli Brevi di Cavrino che furono compensati con lire 990. (Archivio Parrocchiale di Ponte, Inventario; Libro dove si contiene il ristretto de conti della Ven. Schola de Scolari Laici eretta sotto il Titolo della Ven. e Conceptione della B.ma Vergine Maria nella Collegiata di S.to Mauritio di Ponte, 1668 e segg.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300070173-4
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI Sulla facciata del somiere su cui poggiano le canne - ANNO/ 1657 - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0