ciborio, ca 1090 - ca 1099

A pianta quadrata, con copertura interna a volta, è impostato su quattro colonnine legate le une alle altre da quattro archi delimitanti altrettanti pareti cuspidate. La cupola poggia su quattro pennacchi che partono dai capitelli a foglie di acanto raccordando il quadrato con il cerchio. I frontoni racchiudenti la cupola - affrescata come i pennacchi - sono contornati da un fregio decorativo in stucco costituito da due cordoli paralleli e rettilinei sormontati da un motivo vegetale ripiegato ai vertici. Lungo il lato arcuato il motivo vegetale si sviluppa invece secondo un ritmo simmetrico aprendosi in alto a conchiglia. E' sostenuto da un triplice bordo: il primo fa da spessore all'arco, il secondo è ritmato da ovuli ed il terzo costituisce il piano di sostegno del motivo vegetale sopra il quale corre un bordo affrescato di color rosso-mattone listato da un filetto bianco che contorna il campo in cui sono modellate le singole scene. Sopra i capitelli, dove la cupola poggia sulle colonne, sono modellati i simboli degli evangelisti (angelo, leone, aquila e toro)

  • OGGETTO ciborio
  • MATERIA E TECNICA GRANITO
    Stucco
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Civate (LC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Stilisticamente prossimo a quello di S. Ambrogio, riferibile all'età ottoniana, verso il 980, il ciborio di S. Pietro sembra databile, secondo il De Francovich, ad un periodo non troppo distante da quello milanese, verso il terzo quarto dell'XI secolo. Ciò sarebbe provato dalla struttura affine della parte terminale dei due cibori; va però tenuto presente che rispetto al ciborio milanese quello di Civate è più snello e semplice nella struttura architettonica. Di opinione opposta è il Toesca e quindi l'Arslan, che al Toesca si richiama, secondo il quale essi sono databili non prima della metà del secolo XII, quando sugli esordi dell'Antelami si diffondevano nella scultura romanica sempre più varia influssi bizantini complicati anche con tendenze classicheggianti. E' vero invece che la composizione ariosa e gli atteggiamenti vivaci di alcune figure riallacciano il ciborio di Civate a quello di S. Ambrogio, anche se poi il primo se ne stacca per caratteri stilistici diversi, primo fra tutti l'emergere di una cultura bizantina, a Milano del tutto assente. E la stessa decorazione dei quattro frontoni con scene cristologiche sarebbe, secondo il De Francovich, un ulteriore elemento a favore di una origine preromanica del ciborio. Discutibile è l'ipotesi di F. Mancinelli, secondo la quale le sculture dei frontoni sarebbero opera dello stesso autore dell'affresco della Vittoria sul drago
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300060090-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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