incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti
Al centro è la Vergine seduta, vestita di un manto verde-azzurro con bordi dorati e di un abito rosso a disegni dorati; il Cristo, biondo e coronato, ha veste rossa ricamata in oro con il trigramma (IHS) e un manto verde-azzurro foderato in oro; l'Eterno ha un manto verde-azzurro a bordi dorati (?) e una veste rossa; barba e capelli sono canuti; bianca la colomba dello Spirito Santo. Intorno al gruppo formato dalla Vergine e dalle Persone della Trinità, le schiere angeliche disposte a fascie concentriche sono di colore rosso, verde, giallo; rosso (procedendo dall'interno verso l'esterno). In alto sone schiere di Angeli cantori e musicanti, con vesti di vari colori e aureole a fregi dorati. A sinistra è il gruppo dei Santi, dei Beati e dei Patriarchi; a destra quello delle Sante e delle Beate: in tutto 77 figure
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Ambrogio Da Fossano Detto Bergognone (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Molto probabilmente la decorazione ad affresco del catino absidale è da mettere in rapporto con le ultime volontà dell'abate commendataria di S. Simpliciano Alimento Negri: nel suo testamento del 26 aprile 1499, rogato dal notaio Antonio Zunino (pubblicato parzialmente dal Motta, 1904, pp. 461-462 e dal Baroni, 1934, pp.76-92) sono previste disposizioni "in ornari faciendo capelam B. Virginis". La letteratura artistica del '600 e del '700 cita l'affresco senza fare alcuna attribuzione: cosi 1674, ed. cit. 1714, p. 221; Il Lattuada, V; 1738, p. 73; Bianconi, 1787, p. 358, che pure fa il nome del Bergognone per le pitture perdute del chiostro); anche il Lanzi,1809, ed. cit. 1970, vol. III, p. 297, ricorda solo gli affreschi del chiostro; a mia conoscenza, l'attribuzione al Bergognone, dell' affresco absidale appare per la prima volta nel Pirovano, 1822, pp. 213-215, seguito da C. Cantù, 1844, II, pp. 381-382 e da I. Cantù, 1853, p. 92, nonché al Calvi, 1865, II, p. 245-260. Il Mongeri, 1872, p. 75, per primo istituisce un rapporto fra l'affresco e il testamento Negri. Tuttora dibattuta è la cronologia del dipinto posta dal Calvi e dal Mongeri agli inizi del XVI secolo, poco dopo la morte del Negri, spostata dal Beltrami, 1893, pp. 25-31, dallo Zappa, 1909, IIa parte, pp. 108-118 e dal Venturi, VII, parte IV, 1915, pp. 883-912, intorno al 1517-18 (cioè dopo il passaggio della chiesa ai Benedettini Cassinesi), in base ad un presunto decadimento stilistico del Bergognene. Invece il Baroni, 1934, pp.76-92, colloca il dipinto intorno alla metà del primo decennio del XVI secolo, in base a considerazioni stilistiche e alla circostanza che fra il 1500 (affreschi perduti dell'Incoronata di Lodi e il 1506 (pala di S. Spirito a Bergamo) mancano notizie sull'attività dell'artista. Il parere del Baroni è seguito dalla Ottimo della Chiesa, II, 1960 s.v. e dal Mazzini,1948 e 1965, p. 500, nonché dal Valsecchi, 1964, pp. 26 ss.. Per ulterieri indicazioni bibliografiche si rimanda ai contributi citt. del Baroni, del Mazzini e del Valsecchi.Restauri: 1841, Martino Knoller restauratore.1890-92, pulitura a secco eseguita dal restauratore Giuseppe Steffanoni di Bergamo sotto il controllo dell'Ufficio Regionale dei Monumenti1964, pulitura e restauro integrativo eseguito da Pinin Brambilla Barcilon sotto il controllo della Soprintendenza alle Gallerie (cfr. per i restauri: F. Mazzini in M. Valsecchi, 1964, pp. 41-53)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300046085
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0