Il papa Giulio II della Rovere (1503-1513), già creduto il poeta teofilo Folengo (1491-1544)
busto,
1500 - 1549
Personaggi: Giulio II. Attributi: (Giulio II) volitiva fierezza. Abbigliamento: mozzetta; camauro
- OGGETTO busto
- AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo S. Sebastiano
- INDIRIZZO Largo XXIV Maggio, 12, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto ritrae Giulio II nell'atteggiamento di volitiva fierezza tipica del suo carattere, nelle vesti pontificali (mozzetta e camauro in testa). Per questi elementi va scartata l'ipotesi che si tratti dell'immagine del poeta maccheronico Teofilo Folengo, detto Merlin Cocai, vissuto e nato a Mantova nel secolo XVI, autore del "Baldus" e di altre opere, come la tradizione locale aveva finora creduto e perpetuato nel tempo. Per la notevole qualità del modellato, che tratta il soggetto "con tanta naturalezza che non pare scolpito, ma vero" (D'ARCO, 1857, I, pp. 71-72) il busto venne attribuito al Mantegna. Il personaggio "tiene semichiusa la bocca per cui sembra appena respiri, ha gli occhi fissi riguardanti in alto e tutta la fisionomia è atteggiata con tale espressione, per cui l'artefice con la creta seppe tradurre e rappresentare un profondo pensiero, nel quale è assorta la mente dell' illustre poeta mantovano"- afferma il D'Arco; come si vede, al ritratto venne costantemente data la connotazione e l'atteggiamento che dovrebbe essere proprio di un pensatore. Sempre nella convinzione di rappresentare l'autore del "Baldus", il busto venne anche riprodotto in marmo da Stefano Gerola nel 1835 per essere posto su di un pilastro della cancellata del giardino Cavriani a Mantova insieme ad altre glorie locali. Ora il riconoscimento iconografico condotto dal SIGNORINI (1981, II, pp. 530-533) in base all'abbigliamento del personaggio ed al confronto con medaglie del Caradosso (Cristoforo Foppa, 1452-1527) e di Gian Cristofo Romano (1470-1512) ha restituito al busto la sua vera identità, anche se lascia aperto il problema dell'attribuzione. L'OZZOLA (1951, pp. 36-37, n. 70, figg. 102-103) per la forza e la semplicità del modellato, che a suo parere ricorda la testa di Giovanni Mocenigo in S. Giovanni e Paolo a Venezia, fa il nome di Tullio Lombardo (1455-1532), un artista attivo alla corte mantovana insieme ad altri plasticatori, tra i quali potrebbe trovarsi anche l'ignoto autore del busto in questione (vd. anche Ventura, 2005, p. 87). Trasferito in Palazzo Ducale a seguito della convenzione del 1915; restituito al Comune di Mantova nel 2004
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300039347
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. Gen. 11697
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0