Il Beato Battista Spagnoli (1447-1516) con libro

busto, 1500-1520

Personaggi: Battista Spagnoli. Attributi: (Battista Spagnoli) libro. Abbigliamento: abito di frate carmelitano

  • OGGETTO busto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo S. Sebastiano
  • INDIRIZZO Largo XXIV Maggio, 12, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il poeta è ritratto secondo l'iconografia già usata sia nel busto "Fiera", sia in quello di bronzo al museo di Berlino, cioè in abito carmelitano, ma con la differenza che la testa è priva di ghirlanda d'alloro e la figura è completa delle mani, l'una sul petto, l'altra con due dita infilate in un libro. Restano tracce pesanti d'una coloritura nera uniforme che spegne un poco la plasticità del modellato sia del volto che del panneggio della veste. Le notevoli dimensioni dell'opera consentono di vedere il personaggio atteggiato liberamente nello spazio e drappeggiato nella veste a pieghe ampie, rispetto ad altre versioni che si limitavano alla rappresentazione sino alle spalle. Questo permette di cogliere meglio la personalità dell'uomo colto e pensoso, di ingegno e costumi rispettabilissimi, ma piccolo e brutto, come venne descritto dai contemporanei che ne apprezzarono le virtù di religioso e di poeta tanto da attribuirgli l'appellativo di "Secondo Virgilio" (FACCIOLI, 1962, II, pp. 151-187). Ricordato dagli storici locali come presente nella soppressa Chiesa del Carmine -ordine al quale lo Spagnoli apparteneva e di cui era priore generale dal 1513- il busto restò in loco sino al secolo XVIII (AMADEI, 1954-1957, II, p. 39, anno 1516) finchè la Chiesa di S. Maria del Carmine venne soppressa durante la dominazione austriaca e di essa rimasero i due chiostri, alcune tracce della costruzione originaria e degli ornati rinascimentali in marmo che decoravano il notevole complesso architettonico che aveva sede nella via Pomponazzo in Mantova. Il panneggio arruffato e ridondante sul magro corpo e le fattezze della statua di Plinio il Giovane posta sulla facciata del Duomo di Como, sono i motivi d'affinità che hanno indotto l'Ozzola ad attribuire il pezzo ai fratelli Rodari (Maroggia- Lago di Lugano, XV-XVI secolo) e un'età sui quarant'anni al personaggio (OZZOLA, 1950, p. 34, n. 63, figg. 80-81). Il Paccagnini giudica invece anteriore ed immotivata tale relazione e sottolinea la qualità assai rilevante di questo ritratto vivace, ricco di valori chiaroscurali di cui il busto "Fiera" sarebbe una traduzione semplificata (PACCAGNINI, 1961, p. 151). La scultura dalCivico Museo di Mantova viene trasferita in Palazzo Ducale nel 1925 a seguito della convenzione del 1915; restituito al Comune di Mantova nel 2004
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300039345
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Gen. 11699
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1500-1520

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE