mostra di finestra, coppia - ambito mantovano, ambito ticinese (sec. XVIII)

mostra di finestra, ca 1721 - ca 1721

Le cornici che racchiudono due grandi finestroni dell'abside, sono costituite da una fascia arricchita nella parte superiore da volute e motivi vegetali, corona la composizione un cesto di fiori e frutta

  • OGGETTO mostra di finestra
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • MISURE Altezza: 590 cm
    Larghezza: 300 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano Ambito Ticinese
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le cornici fanno parte della decorazione plastica della Cappella Maggiore eseguita nel 1721. Il Marani annota: "per più aspetti la vicenda della riedificazione settecentesca di S. Barnaba appare interessante; la vicenda cioè di quella riedificazione che fu la prima vistosa iniziativa locale di architettura sacra nel regime austriaco succeduto al crollo della dinastia gonzaghesca". Uno degli aspetti interessanti è senza dubbio, quello della decorazione plastica, svoltasi nella quasi totalità (l'unica eccezione pare essere la cornice della pala dell'abside) nel corso del XVIII sec. Fino ad oggi gli stucchi sono stati attribuiti ad un unico autore, il ticinese Stanislao Somazzi, e datati al 1768, ma un più profondo esame dei documenti ed una puntuale analisi stilistica inducono ad operare varie distinzioni. Dalle "Memorie" manoscritte della chiesa risulta che il lavoro di decorazione a stucco era già stato in parte compiuto da artigiani -oggi ignoti- tra il 1720 ("stuccatura e indoratura del cupolino") e il 1721, anno in cui "fu stabilita tutta la Cappella Maggiore, e furono fatti tutti li stucchi, qualli in essa si vedono". D'altra parte, dalla stessa fonte risulta che il Somazzi lavorò solamente per cinque mesi nel 1768, retribuito con "48 lire romane, 1056 di Mantova", per un ben definito complesso di decorazioni: "dell'anno sud. 1768: fu fatto fare un Fregio di stucco al d'intorno di tutta la nostra Chiesa sotto il Cornicione, come altresì l'ornato, pure di stucco, sopra le Cappelle, il tutto eseguito dallo stuccatore Stanislao Somazzi di Lugano". Alle parti esplicitamente riferite dal doxumento al Somazzi vorrei aggiungere solamente un altro ornamento che risponde al gusto elegante e capriccioso del Rococò portato dal ticinese e che, cronologicamente, è a lui attribuibile: il fastigio della cornice che oggi racchiude "la Moltiplicazione dei pani e dei pesci" del Costa ma che in origine esa stata creata per una prospettiva affrescata nel 1755. Ancora, si potrebbe pensare al Somazzi per il gruppo plastico dell'abside, in ragione della sua qualità e dei moduli stilistici impiegati, che portano l'esecuzione oltre la metà del secolo. Tutto il resto costituisce una decorazione certamente ricca e raffinata, ma simmetricamente bipartita, ancora legata ad un certo realismo negli ornati floreali, rigonfia nei rilievi geometrici e conferma all'analisi formale l'attribuzione documentale ad una mano diversa, attiva nelle prima metà del secolo. La sola cornice della pala dell'altare maggiore, legata alle vicende del dipinto che racchiude (collocato nell'attuale sede nel 1803), esula dal secolo XVIII e si colloca come appare anche dai motivi che la compongono in epoca di affermato neoclassicismo agli inizi dell'Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300038980-18
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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