piedistallo, elemento d'insieme di Spalla, Giacomo (laboratorio) - ambito Italia settentrionale (inizio XIX)
basamento lapideo costituito da un parallelepipedo dalla forma svasata. L'opera è affine ai piedistalli che sorreggono la serie di 14 vasi realizzati dai fratelli Collino tra il 1769 e il 1773 e provenienti dalla Reggia di Venaria Reale. E’ documentato il restauro del basamento nel 2016 eseguito dalla Ditta Ennio Coretto; nella relazione di restauro, riguardo la composizione materica per i vasi con basamento si legge: marmo bianco di Foresto, marmo bianco di Valdieri, marmo Verzino di Frabosa, marmo bianco di San Martino. Per tutti i piedistalli privi di elementi scultorei sovrastanti, come per i vasi con loro basamento, siti nel Giardino di Levante è stato effettuato un intervento di manutenzione con trattamento biocida (Ditta Barbara Rinetti, eseguito a partire da novembre 2024)
- OGGETTO piedistallo
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MATERIA E TECNICA
Marmo
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
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ATTRIBUZIONI
Spalla, Giacomo (laboratorio): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Reali - Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE la storia dei piedistalli per i vasi dei Giardini Reali ha origine già con i lavori per il Giardino di Levante su progetto di Andrè Le Notre che invia a Torino il suo sovrintendente di fiducia Antoine De Marne tra il 1697 ed il 1702 per occuparsi della Direzione Lavori e dei disegni di alcuni particolari decorativi e costruttivi del giardino. Al De Marne si devono anche le indicazioni per la fornitura e le dimensioni dei piedistalli in pietra di San Martino, di Venasca, o di Foresto, su cui appoggiare i vasi commissionati al piccapietre Alessandro Aprile (“ancora oggi alcuni piedistalli distribuiti nel giardino a supporto dei vasi in bronzo contenenti le piante di agrumi, benchè di epoca ottocentesca, corrispondono a quelle misure e forme”, cit. Cornaglia 2019, p. 44). Ma in genere, i piedistalli del Giardino di Levante per le opere marmoree risalgono a inizio XIX secolo. In quegli anni, sotto il governo francese (1798 – 1814), per accrescere il prestigio della sede del potere in città, una serie di grandi vasi con coperchio e pigna sommitale realizzati dagli scultori Ignazio e Filippo Collino tra il 1769 e il 1773 per la terrazza del Giardino a Fiori del Castello di Venaria Reale, assieme con altre sculture, viene prelevata dalla residenza suburbana e condotta nella città di Torino. Molte opere vengono ricoverate nel Museo di Scultura di Torino (deposito con atelier di restauro istituito per decreto nel 1807) per essere restaurate, altre vengono subito riallestite. I vasi vengono usati per decorare i giardini del Palazzo Reale in Torino e, contemporaneamente, per completare l’allestimento dei Giardini Reali, su progetto dello Scultore Imperiale Giacomo Spalla e dell’Architetto Imperiale Giuseppe Battista Piacenza vengono messi in produzione piedistalli e basi per vasi e busti, e ricollocate alcune opere di spoglio dal Museo di Scultura. In generale, dalle ricerche archivistiche (si vedano i contributi in Cornaglia 2019), la realizzazione e collocazione della serie di piedistalli di inizio XIX secolo per i vasi di spoglio si deve alle commissioni di Spalla e Piacenza con le fondazioni per la struttura realizzate dall’impresario Spurgazzi (primavera del 1811, scavi per 50 cm di lato) ed è legata non tanto al gusto paesaggista europeo di metà Settecento, quanto piuttosto ad una matrice di epoca barocca. Nei documenti conservati nell’Archivio di Stato di Torino, carte del Governo Francese in Sezioni Riunite, e all’Archives Nationales di Parigi, si trovano i progetti di ripristino e i pagamenti delle opere eseguite, nonché le liste delle maestranze impiegate e delle manutenzioni quotidiane (si consultino le note in Cornaglia 2019). La planimetria del giardino redatta da Giuseppe Battista Piacenza nel 1807 (GIUSEPPE BATTISTA PIACENZA, Plan general geometrique de la partie de la ville entre la Porte Palais et la Porte du Po […], 1807, in ASCT, Tipi e disegni, 39-1-69/A) mostra per la prima volta il rilievo dei piedistalli dalla forma svasata realizzati già a metà del Settecento e a parallelepipedo (di epoca napoleonica) posti lungo i viali, e l’ emiciclo di piedistalli in marmo a sostegno delle sculture collocati a ridosso della fontana, in posizione diversa da quelle attuale. Su questi piedistalli, all’epoca, potevano esserci i vasi in piombo dello scultore Francesco Ladatte, oggi non più esistenti, e quelli precedenti in bronzo (cit. Cornaglia 2019, pag. 56), così come i quattro gruppi scultorei in bronzo raffiguranti putti giocosi, sempre di Ladatte, poi sostituiti in epoca successiva dalle statue allegoriche delle Quattro Stagioni in marmo di Simone Martinez. L’allestimento del giardino, come lo si legge attualmente, costituito dalla doppia teoria di vasi marmorei su piedistalli lungo i lati del parterre di levante, con la fontana del Martinez al centro e l’anfiteatro delle statue su basi attorno, è riconducibile dunque ad un’eredità di epoca napoleonica. Per la cronologia delle fasi di allestimento, occorre fare riferimento all’intera vicenda che riguarda la realizzazione del Giardino di Levante, per il quale si veda la documentazione storica allegata (continua in documentazione storica)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100460188
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
relazione storica integrativa (1)
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
planimetria (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0