Sansone e Dalida. Scena biblica

dipinto,

Le cornici in legno intagliato e dorato sono decorate lungo il bordo interno da un motivo a nastro ritorto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Crosato Giovanni Battista (1686/ 1758)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
  • INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come le altre opere della collezione Masserano i dipinti furono alloggiati nei locali dell'Istituto Professionale "Q. Sella" di Biella prima dell'aprile del 1921 e quindi depositati presso il Museo Civico fra il 1939 e il 1942. In un elenco dei dipinti provenienti dalla collezione Poma-Masserano redatto dall'avvocato Ettore Pistono nel 1942 vengono citatati ai n. 4, 14 e 15 rispettivamente come "Salomè-Dipinto di G. Battista Tiepolo 1731", "Dalila e Sansone- con cornice- Scuola Veneta 1700" e "Jael che uccide Si sara- con cornice- Scuola Veneta 1700" e valutati lire 4.000, 3.000 e 2.00 0. I dipinti furono esposti in Museo come opera di scuola veneta (D. Amell one, 1954, p. 10) fino all'attribuzione a Crosato da parte N. Gabrielli (1 963, p. 359). La studiosa ha anche proposto una datazione "allo stesso m omento (1733) in cui furono eseguiti la 'Venere con Vulcano' del Palazzo R eale di Torino ed i pannelli con i soggetti tratti dalla mitologia, in ori gine nello stesso palazzo, ora inseriti nel basamento di una sala al primo piano di Palazzo Madama". Il riferimento è stato condiviso da A. Griseri (in "Mostra del Barocco", 1963, p. 79), mentre più recentemente N. S. Harrison nella sua monografia sul pittore ha preferito collocare i tre dipinti tra le "doubtful attributions", ma senza altra motivazione se non la tardività dell'attribuzione (1985, p. 131). Le tele del Museo di Biella sono dedicate al tema delle eroine bibliche. L'illuminazione diretta concentra l'attenzione su queste figure femminili, che spiccano nella penombra. Non ostante l'ispirazione religiosa, il soggetto è affrontato con una vena di ironia, peraltro frequente nelle opere dell'artista veneto, che rende certa la loro originaria destinazione privata. Oltre ai dati stilistici, è lo stesso carattere della collezione Poma-Masserano che rende probabile una loro provenienza piemontese. Crosato fu più volte e a lungo attivo a Torino come scenografo e come pittore a partire dal 1730 (M. Viale Ferrero, 1978). I tre pannelli, come già notato da Gabrielli, sono prossimi alla serie di tavolette con soggetti tratti dalle Metamorfosi oggi a Palazza Madama (L. Mallé, 1963), alla quale sono accomunati non solo dalle scelte luministiche e dal tono scanzonato della narrazione, ma anche dalla riproposizione in controparte di alcune figure, come il corpo riverso di Sisara e quello di Adone. La datazione dovrebbe quindi porsi intorno al 1733, ritenuta dalla critica, anche se senza appigli documentari, la cronologia della serie di Palazzo Madama. Nella produzione su tela per destinazione privata mancano appigli sicuri, ma anche i confronti con la decorazione ad affresco ci portano verso tale data. La presenza delle figure in penombra in secondo piano ricorda ad esempio Il sacrificio di Ifigenia affrescato su una volta della Palazzina di caccia di Stupinigi. Le opere decisamente più tarde,come il Sacrificio di Polissena del Museo Magnin di Digione, sono costruite invece con una complessità compositiva sconosciuta alle nostre tele. Rimane la data 1731 curiosamente tramandataci dall'elenco del 1942, la quale, anche se erroneamente accostata al nome di Tiepolo, potrebbe riportare il dato di una iscrizione perduta. Le opere del primo tempo torinese, come Venere e Marte del Museo Mallé a Dronero (Ang. Griseri in "Museo Mallé", 1995, pp. 80-81) o il paracamino con Venere nella Fucina di Vulcano di Palazzo Reale, presentano però una leggerezza che non si ritrova nei dipinti biellesi
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454386
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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