La morte di san Francesco/ San Francesco. Estasi di san Francesco d'Assisi
dipinto,
Il dipinto appare rintelato e il telaio sostituito in epoca recente. La cornice in legno scolpito e dorato è composta da una battuta a foglie ricorrenti, da una fascia interna ornata agli angoli e al centro da girali a fondo puntinato e da un profilo a nastro arrotolato
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
- INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - 13900 Biella, Biella (BI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come le altre opere della collezione Masserano il dipinto fu alloggiato nei locali dell'Istituto Professionale "Q. Sella" di Biella prima dell'aprile del 1921 e quindi depositato presso il Museo Civico fra il 1939 e il 1942. In un elenco dei dipinti provenienti dalla collezione Poma-Masserano redatto dall'avvocato Ettore Pistono nel 1942 l'opera viene citata al n. 20 come "La morte di S. Francesco - attribuito a Guido Reni - 1500" e valutata lire 2.800. Dopo il restauro del 1974 è stata esposta a Torino nel 1978 quale copia da Morazzone della prima metà del secolo XVII (Musei del Piemonte..., 1978, p. 166), attribuzione confermata anche da Sciolla (1981, nota 25 a p. 16). Nel 1980 è stata schedata come attributa al Morazzone, dando per certo un riferimento che anche nella precedente didascalia che accompagna una lastra fotografica era stato dato come dubitativo. Dal punto di vista iconografico e compositivo il dipinto appare confrontabile con l'"Estasi di san Francesco" del Cairo appartenente alla Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano (Francesco Cairo..., 1983, scheda 14 a pp. 108-109), databile agli inizi degli anni Trenta del Seicento. Di quella tela, come del "San Francesco" di Morazzone appartenente alla Pinacoteca di Brera (Inv. N. 970), condivide l'impostazione ombrosa, improntata alla visione ascetica della religiosità tipica dell'epoca dei Borromeo. Le trasparenze e le "sottogliezze della superficie pittorica" di quel quadro sono tuttavia lontane dall'aspetto compatto e disegnato della stesura dell'opera biellese, i cui trapassi cromatici netti ricordano la tecnica di Morazzone. L'originale di Morazzone da cui il dipinto sarebbe derivato non è stato tuttavia identificato; sono al tempo stesso da rilevare alcuni punti di contatto fra la tela del Museo e l'attività giovanile di Stefano Daneda, detto il Montalto (S. Marinelli, 1982). In definitiva l'opera non deve essere ritenuta necessariamente una copia, anche se non ha trovato per ora convincenti riscontri in nessuna delle personalità note attive a Milano e in Lombardia nella prima metà del Seicento. La cornice è daal secolo XVIII
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454385
- ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
- ISCRIZIONI retro della cornice (ripetuto 2 volte) - R.ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "Q. SELLA" - BIELLA - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0