La catena del Monte Bianco. Paesaggio alpino
dipinto,
Maggi Cesare (1881/ 1962)
1881/ 1962
Il dipinto è inserito in una cornice in legno dorato con scanalature e motivi decorativi vegetali intagliati
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Maggi Cesare (1881/ 1962)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
- INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto è stato acquistato per volontà del podestà Serralunga e destinato al Museo nel 1936, in occasione della personale biellese di Cesare Maggi a Palazzo Ronco. Cesare Maggi, che l'anno precedente aveva raccolto l'eredità di Giacomo Grosso e Cesare Ferro alla cattedra di pittura dell'Accademia Albertina di Torino, era un paesaggista di successo; abbandonato da venticinque anni il rigore divisionista degli esordi, aveva tuttavia mantenuto al centro dei suoi interessi l'analisi del fenomeno luministico. A partire dal 1922, quando Maggi aveva stretto un contratto con il mercante milanese Antonio Sianesi, si era notevolmente infittita la produzione di tele di formato analogo a quella del Museo di Biella, realizzata in alcuni casi riprendendo più volte, e non sempre con studi diretti dal vero, i medesimi motivi (cfr. Giuseppe Luigi Marini, 1983, p. 59). Nel 1935, Maggi aveva presentato in una fortunata mostra a Courmayeur una serie di vedute del Monte Bianco. Tra queste "Nevicata a Courmayeur" (ivi, n. 81 p. 368, ill. p. 80, riferita da Marini al 1935) presentava, con misure leggermente ridotte, un punto di vista e un taglio compositivo in tutto simili a quelli adottati in questo dipinto. Diverse sono l'ora e la situazione meteorologica di questi due scorci invernali: qui il levarsi del sole in una giornata tersa, nel dipinto esposto a Courmayeur una fitta nevicata che smorza la luminosità del giorno La "Catena del Monte Bianco" del Museo di Biella, con buona probabilità dipinta tra il 35 e il 36, potrebbe anche essere stata compiuta non interamente in loco, ma sulla base di appunti e schizzi realizzati antecedentemente; il contrasto tra le ombre violette del rettifilo della strada in primo piano e lo sfondo dominato dalla tonalità rosata delle montagne innevate e dall'azzurro del cielo reso con tecnica divisionista documenta la capacità virtuosistica di Maggi nella resa lungamente studiata dal vero, delle relazioni tra luce, ora e situazione metereologica
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454360
- NUMERO D'INVENTARIO 180
- ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
- ISCRIZIONI sul recto in alto a sinistra - Cesare Maggi - MAGGI Cesare - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0