Meriggio a Sagliano Micca. Paesaggio collinare con case
dipinto,
Carrà Carlo (1881/ 1966)
1881/ 1966
L'opera è inserita in una cornice in legno scanalato dorato e laccato con pass-partout in legno dipinto di bianco
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Carrà Carlo (1881/ 1966)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
- INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo importante paesaggio biellese di Carlo Carrà, firmato e datato 1909, già appartenuto al collezionista bresciano Pietro Feroldi, è stato acquistato nel 1954 presso la storica galleria milanese dei fratelli Ghiringhelli Il Milione. L'opera è stata esposta in tutte le principali rassegne dedicate all'opera di Carrà e al divisionismo italiano, compresa quella organizzata nell'ambito della Biennale di Venezia del 1952. Nel 1906 Carrà aveva potuto lasciare il mestiere di decoratore per iscriversi all'Accademia di Brera e attraverso gli scambi di idee con gli artisti suoi coetanei si era orientato, intorno al 1908, verso il linguaggio allora più innovativo, quello del divisionismo. Egli trascorse nella casa del fratello a Sagliano Micca le estati del 1908 e del 1909, dedicandosi alla pittura all'aria aperta con un entusiasmo che è puntualmente rievocato nei ricordi autobiografici del 1943: "..mai come in questo soggiorno nel Biellese avevo goduto nella quiete campestre l'intima gioia del dipingere. La campagna era deliziosa, abbondava di fresche acque e di frutta, tutto verde, tutto ombre; un'incantenvole natura!" (Carrà C., Milano 1943, ora Milano 1981, p. 67). Il catalogo generale delle opere di Carrà registra cinque sole opere realizzate nel 1909, due paesaggi, tra cui "Meriggio", due vedute milanesi ("Piazza del Duomo" e "Uscita dal teatro") ed il ritratto di Giovanni Zorio (Carrà M., 1967, p. 157). In questo anno di sperimentazioni e di progressi si instaura dunque un perfetto equilibrio tra i due poli della pratica divisionista del pittore alessandrino: da una parte, nelle scene urbane, una predilezione per soggetti notturni e illuminazioni artificiali di matrice pre-futurista, dall'altra un'indagine serrata di situazioni luminose colte al vero nella campagna biellese e rese con l'accostamento di colori complementari. Così avviene in questo paesaggio, caratterizzato dal forte contrasto tra l'ombra in primo piano e l'alto orizzonte luminoso dei cascinali proiettati contro il cielo, con una prospettiva ascendente accentuata dalla verticalità del formato. Al contrario di quanto avviene nella maggior parte dei quadri divisionisti di Carrà, qui il colore è distribuito in tocchi di stampo puntinista e non per filamenti. In occasione della mostra antologica romana del 1994, nel quadro di una revisione a largo raggio delle datazioni delle opere di Carrà, è stato proposto il riferimento di "Meriggio" al 1910, sulla base dell'ipotesi che l'iscrizione "909" sia in realtà una retrodatazione apposta l'anno successivo, allo scopo di anticipare il quadro rispetto alla stesura del "Manifesto dei Pittori Futuristi", risalente al febbraio del 1910 (Guzzi D., "Paesaggio", in "Carlo Carrà 1881-1966", 1994, p. 182). Tale ipotesi appare forzata, dal momento che estende a questo dipinto un ragionamento che appare invece più convincente in relazione al già citato "Piazza del Duomo", che reca sul recto doppia data e doppia firma e che affronta una tematica vicina alla sensibilità futurista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454358
- NUMERO D'INVENTARIO 115
- ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
- ISCRIZIONI sul recto in basso a sinistra - C. Carrà 909 - Carlo Carrà - a impressione - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0