Chiesetta di Andrate (Santuario biellese). Paesaggio campestre

dipinto,

La tavoletta è inserita in una cornice moderna (1960) con passe-partout in legno dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Giani Giovanni (1866/ 1937)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
  • INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come risulta dall'elenco manoscritto relativo alle opere appartenute ad En rico Guagno, il piccolo dipinto fu acquistato nel 1927 ed è menzionato con il titolo "Santuario biellese (Chiesetta di Andrate)". L'opera è parte de lla donazione avvenuta nel 1956 da parte del nipote di Guagno, Corrado Baldoni, in memoria dello zio. Eseguito nel 1923, quindi nella piena maturità dell'artista, il dipinto a ppartiene ad un filone di segno del tutto diverso dalle scene di gusto neo -romantico, che fecero la fortuna di Giani presso un collezionismo minore, di gusto borghese. Spetta ad Emilio Zanzi il merito di aver posto l'acce nto su questa poco nota produzione paesaggistica nel testo critico per la mostra commemorativa del 1938. Egli pone l'accento sulla qualità di questi studi dal vero affermando "Questi piccoli bozzetti sono in verità prezios i e degni di essere collocati fra le meglio realizzate opere paesistiche d el Giani" (in op. cit., p. n. n., ma 2). Diversi sono i soggetti realizza ti da Giani ad Andrate, come si desume dai titoli delle opere che egli espose alle mostre torinesi del Circolo degli Artisti e della Promotrice delle Belle Arti (opere purtroppo non riprodotte e di ubicazione sconosciuta): tra esse "La Pianura da Andrate" (Circolo degli Artisti, 1923), "Un cantuccio d'Andrate" (Circolo degli artisti, 1928), "Case di Andrate" (Promotrice, 1930) e "Casa del Parroco ad Andrate", presente alla già citata commemorativa del 1938 (cfr. Dragone A./ Dragone Conti J., 1947, p. 262). In questo contesto si inserisce la tavoletta appartenuta a Guagno, felice esempio di ricerca dal vero, incentrata sul gioco di luci ed ombre che le ampie chiome degli alberi disegnano sulla facciata della chiesa e su un cromati smo brillante. L'opera offre al contempo un'interessante testimonianza sul gusto collezionistico di Guagno, molto personale e svincolata dalle mode
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454336
  • NUMERO D'INVENTARIO 54
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - G. Giani/ 1923 - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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