Piazza d'Italia. Veduta urbana di fantasia
dipinto,
De Chirico Giorgio (1888/ 1978)
1888/ 1978
Il dipinto è inserito in un passe-partout in tela grezza ed è montato in una cornice in legno dorato con decorazioni intagliate a motivi vegetali
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
De Chirico Giorgio (1888/ 1978)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
- INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La complessità dei problemi critici e giuridici sollevati dalla produzione di de Chirico successiva al 1945 è stata riassunta in questi termini da Carlo Ludovico Ragghianti: "De Chirico compare, nella vicenda artistica come nella cronaca e nel mondo mercantile, come autore od attore, diretto o indiretto, di riproduzioni o contraffazioni autografe, firmate o no, datate o no, tratte da precedenti opere proprie; di riproduzioni o contraffazioni non autografe, firmate o no, datate o no, di antecedenti opere da lui eseguite" (RAGGHIANTI Carlo Ludovico, 1979, p. 22). Questa situazione lascia in sospeso la questione dell'autografia anche per le opere firmate e autenticate, come è il caso della "Piazza d'Italia" già di collezione Lucci, per la quale può tuttavia valere da conferma la presenza ad una rassegna di pittura internazionale tenutasi a Fiuggi nel '64, vivente l'artista. L'opera non compare nel "Catalogo generale Giorgio de Chirico" curato da Claudio Bruni Sakraischik, edito a Milano negli anni 1971-1983 in sette volumi divisi ciascuno in tre tomi, che è in realtà un repertorio incompleto e che annovera al suo interno anche un certo numero di opere controverse (cfr. RAGGHIANTI C.L., op. cit., pp. 55-56). Il montaggio straniante di elementi incongrui era stato costitutivo della pratica di de Chirico negli anni Dieci, periodo cui risalgono i prototipi delle "Piazze d'Italia". Negli ultimi decenni della sua carriera l'artista applicò questo principio alle sue stesse opere, dando l'avvio ad una nutrita produzione di repliche costruite come puzzles di originali del periodo parigino e ferrarese, sempre esposte polemicamente senza data. In base alla duplice esigenza di estremizzare fino alla provocazione la sua polemica antimodernista e di rispondere alle richieste del mercato, egli giunse così alla produzione seriale di questi dipinti, con conseguente perdita di significato delle iconografie e delle atmosfere del periodo metafisico. Delle "Piazze d'Italia" realizzate nell'ultimo dopoguerra il "catalogo generale" indica molte decine di repliche con parziali varianti, aggiunte, montaggi di elementi, di cui una, datata 1962, presenta nello stesso ordine e a parità di dimensioni tutti i particolari che ricorrono nel dipinto appartenuto a Enrico Lucci ("Piazza d'Italia", olio su tela, cm 30x40, coll. Zodo, Milano, in "Catalogo generale" cit., vol. VII, 1983, n. 1119)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454314
- NUMERO D'INVENTARIO 1647
- ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
- ISCRIZIONI sul recto in basso a sinistra - G. de Chirico - GANDOLFO D - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0