A sera. Paesaggio

dipinto,

Il dipinto è inserito in una cornice dorata, a pastiglia di pregevole fattura. Le estremità degli angoli superiori sono lesionati

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Fontanesi Antonio (1818/ 1882)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Territorio Biellese
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Sebastiano (ex)
  • INDIRIZZO Via Quintino Sella 54/b - Biella, Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta fu pubblicata nella fondamentale monografia di Marco Calderini (Calderini M., Torino, 1901, p. 68) con l'indicazione di appartenenza al torinese Giovanni Piumati, che fu legato a Fontanesi sia per alunnato che per rapporti di amicizia. Fu esposta alla prima retrospettiva dedicata a Fontanesi, curata dallo stesso Calderini a Venezia nel 1901 con l'indicaz ione di appartenenza a Giovanni Piumati (Quarta Esposizione Internazionale della città di Venezia, Venezia, 1901, p. 130, n. 57); alla mostra celebr ativa del 1932 risulta di proprietà di Anna Conelli De Prosperi Savoiroux, Lesa (Antonio Fontanesi, Torino, 1932, p. 22, n. 41; tav 67). Come si evi nce da un'etichetta posta sul tergo, e relativa ad un'esposizione torinese del 1947, l'opera viene acquisita da Ludovico Cartotti (Pistolesa 1882 - Biella 1970) e fa parte della sua collezione almeno fino al 1952 (Paesisti piemontesi dell'Ottocento in Venezia 1952, p. 39, n. 8). Dopo quell'anno se ne perdono le tracce fino al 1980, quando per donazione di Enrico Lucci, la tavoletta è divenuta proprietà del Museo Civico di Biella (A.M.C., D elibera Giunta Munivcipale nø 1053 del 13 giugno 1980). Un importamnte ri conoscimento della qualità dell'opera si deduce dalla partecipazione alle più autorevoli mostre dedicate a Fontanesi nel corso del nostro secolo, compresa la ridottissima selezione proposta da Roberto Longhi e Vittorio Viale nell'ambito della Biennale di Venezia del 1952; ciononostante scarni sono i commenti critici, per lo più circoscritti allo sforzo di individuarne il periodo di esecuzione. A tale proposito, pare condivisibile la propos ta di ascriverne l'esecuzione agli anni 1870-1875 (Torino 1932, cit.; Regg io Emilia 1949, cit., Mallè 1976, p. 217, tav. 290). Ragioni stilistiche a avvalorano tale indicazione: a partire dallo studio della luce ricollegabil e a quello di "Bufera imminente" (Torino, Coll Priv., riprodotto in: A. Dragone, Da Bagetti a Reycend, Torino, 1986, n. 42, p. 82) datata 1874anche l'intonazione della tavolozza e talune peculiarità della stesura, come la scelta di un colore molto liquido e l'adozione del tampone nella parte bassa, confortano una collocazione entro questo periodo. Un altra conferma proviene dal fatto che Piumati entra in rapporto con Fontanesi nel 1872 anno in cui egli risulta iscritto al suo corso di pittura di paesaggio; è di conseguenza verosimile che l'acquisto e il dono dell'opera sia successivo a quell'anno. La tavoletta offre un esempio alto della felicità espressiva raggiunta da Fontanesi nei suoi studi, là dove la trattazione sommaria della scena ne accresce il fascino. Lo spunto iconografico presenta stringenti analogia con Pascolo, un'acquaforte riprodotta da Calderini (Calderini M., 1901, p. 176) e tratta da un dipinto ad olio, intitolato anche'esso Pascolo, all'epoca appartenente alla collezione Faccio di Torino e che fu esposto nella mostra torinese del 1892 (opera purtroppo non riprodotta e di ignota ubicazione). D'altra parte il procedere di Fontanesi per riprese e successive rielaborazioni di uno stesso soggetto è cosa nota; ciò che appare da sottolineare nella tavoletta biellese è la delicata vena poetica di cui è permeata, che consente di riconoscervi un tassello significativo nella ricerca condotta dall'artista per giungere ad una declinazione personale della resa del vero, svincolata da una descrizione oggettiva della natura e non priva di sottili sfumature introspettive. E'opportuno sottolineare che l'originaria appartenenza ad uno degli allievi prediletti di Fontanesi, il passaggio in importanti collezioni private - in particolare quella di Cartotti che possedeva diverse opere di primo piano dell'artista reggiano - accresce il prestigio dell'opera e attesta la qualità della scelta compiuta da Enrico Lucci e di conseguenza l'alto valore della donazione
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100454303
  • NUMERO D'INVENTARIO 1636
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Biella
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • ISCRIZIONI sul retro - Giovanni Piumati Corso Casale 66 Torino - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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