"Venere Ottentotta". Figura femminile

dipinto,

Si tratta di uno dei 12 dipinti a olio su tela, in cornice lignea, che traducono in immagini gli interessi antropologici e primatologici sviluppati dalla scuola anatomica torinese negli ultimi decenni del XIX secolo. Molti di questi dipinti sono ispirati a immagini pubblicate su trattati antropologici dell'epoca. Questo dipinto, di donna nuda con steatopigia vista di profilo, deriva da una illustrazione contenuta nel trattato "l'Anthropologie" di Paul Topinard pubblicato a Parigi nel 1876 in cui si fa riferimento alla "Venere Ottentotta"-Saartjie Baartman. Era una donna dell'Africa meridionale appartenente alla popolazione oggi denominata Khoisan, ma che nel lessico coloniale veniva chiamata Ottentotti e Boscimani. Nel 1810, mentre viveva nella Colonia del Capo, fu ingaggiata per un tour in Gran Bretagna e in Francia per esibirsi in spettacoli da baraccone e mostre etnografiche. Presentata al pubblico europeo come "La Venere Ottentotta", attirava folle di visitatori soprattutto per la sua steatopigia (ingrossamento delle natiche), mentre a Parigi il suo corpo suscitava anche l'interesse di famosi naturalisti e patologi. Morì nel 1815, all'età di circa 26 anni

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