Motivi vegetali e geometrici
cartucciera
ca 1850 - ca 1940
Cintura cartucciera in cuoio con tre nappe dello stesso materiale, ricchi ricami colorati e qualche perlina di vetro
- OGGETTO cartucciera
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MATERIA E TECNICA
CUOIO
FERRO
filo di cotone/ ricamo
filo di ferro
- AMBITO CULTURALE Produzione Somala
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Persiano
- LOCALIZZAZIONE Castello di Racconigi
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cintura in cuoio con sei nappe presenta ricchi ricami a fili colorati con motivi decorativi vegetali e animali stilizzati (pesci, coccodrilli, leoni) e due perline di vetro. Il manufatto può essere attribuito a una bottega somala, grazie al confronto puntuale della tecnica di esecuzione delle cuciture dei cinturini con quella di cinture e foderi di pugnali attribuiti al medesimo ambito e presenti in altre raccolte sabaude. Sulla base di confronti tipologici potrebbe trattarsi di una collana da cavallo realizzata per un cavaliere di rango elevato. Sin dall’inizio dell’era del colonialismo moderno, nel XVI secolo, viaggiatori ed esploratori dimostrarono interesse nel raccogliere e collezionare oggetti prodotti nei paesi che visitavano. Destinati inizialmente ad essere esposti nelle Wunderkammer, nelle quali personaggi facoltosi dell’alta società europea mettevano in mostra le “artificialia” prodotte da popoli lontani, divennero poi oggetto di studio da parte degli etnografi. Che fosse per studio o per diletto i collezionisti erano interessati ai cosiddetti “curiosa”, artefatti particolari il cui uso era ignoto agli europei e che venivano quindi percepiti come frutti di un ingegno esotico, ma anche agli oggetti di uso quotidiano, a quelli rituali e religiosi, e alle armi. Considerati testimonianze della vita di popolazioni “primitive” e di uno stadio dello sviluppo umano antecedente a quello moderno, tali artefatti erano preziose fonti di informazioni per gli studiosi e interessanti suppellettili esotiche per i ricchi collezionisti. Ben presto si sviluppò un florido mercato per tali oggetti, prodotti talvolta appositamente per essere venduti agli stranieri e in molti altri casi creati originariamente dalle popolazioni locali per il proprio consumo e poi acquistati dai visitatori di passaggio. Nati per l’uso quotidiano e divenuti articoli da collezione, i manufatti delle popolazioni lontane compirono un passaggio simbolico attraverso il quale guadagnarono lo status di oggetti pregiati, degni di essere donati a persone di spicco in occasioni importanti. Non è stato possibile trovare informazioni puntuali sulle circostanze di arrivo dell’opera in Italia. Si segnalano però tre delegazioni straniere che potrebbero aver portato la cartucciera in Piemonte come dono diplomatico: le missioni ottomane del 1904 (Corriere della Sera n.227 p.3) e del 1910 a Torino (Corriere della Sera n.139 p.5) e la missione persiana in visita a Racconigi nel 1911 (Corriere della Sera n.222, p.4). L'opera appartiene a un corpus di oggetti extra-europei ricevuti in omaggio dai membri della famiglia reale di Savoia durante i loro viaggi, o offerti da delegazioni diplomatiche in visita in Italia. La consolidata tradizione di scambiarsi doni diplomatici tra monarchi, autorità religiose e capi di Stato è attestata sin dai tempi dell’antico Egitto e tutt’oggi risponde allo scopo di favorire, assicurare e mantenere buoni rapporti tra le parti. I doni, che assumono un valore, oltre che monetario, anche spiccatamente simbolico, sono spesso scelti in quanto rappresentanti l’essenza della Nazione o dell'istituzione che li offre. Si tratta infatti sovente di opere di artigianato, esempi di abilità manifatturiera, beni di lusso e artefatti di importanza storica realizzati con materiali locali. Attraverso l’esibizione di tali doni i dignitari promuovono la propria cultura e la propria patria ai livelli più alti delle pubbliche relazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100450862
- NUMERO D'INVENTARIO SN
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0