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cerbottana,

Cerbottana a forma troncoconica interamente ricoperta da strisce di corteccia. Quest’arma viene usata per sparare proiettili di materiale leggero e dardi i quali vengono posti nella parte del tubo più prossima al tiratore: l’efficacia dell’arma è commisurata alla forza con la quale egli riesce a soffiare. Tra i gruppi indigeni del sud America le cerbottane vengono usate primariamente per la caccia di piccoli animali e uccelli, più raramente come armi offensive. Esistono inoltre numerose competizioni sportive dedicate a quest’arma

  • OGGETTO cerbottana
  • MATERIA E TECNICA cordino/ intreccio
    corteccia/ ritaglio
    legno/ sagomatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Sudamericano
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Racconigi
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sin dall’inizio dell’era del colonialismo moderno, nel XVI secolo, viaggiatori ed esploratori dimostrarono interesse nel raccogliere e collezionare oggetti prodotti nei paesi che visitavano. Destinati inizialmente ad essere esposti nelle Wunderkammer, nelle quali personaggi facoltosi dell’alta società europea mettevano in mostra le “artificialia” prodotte da popoli lontani, divennero poi oggetto di studio da parte degli etnografi. Che fosse per studio o per diletto i collezionisti erano interessati ai cosiddetti “curiosa”, artefatti particolari il cui uso era ignoto agli europei e che venivano quindi percepiti come frutti di un ingegno esotico, ma anche agli oggetti di uso quotidiano, a quelli rituali e religiosi, e alle armi. Considerati testimonianze della vita di popolazioni “primitive” e di uno stadio dello sviluppo umano antecedente a quello moderno, tali artefatti erano preziose fonti di informazioni per gli studiosi e interessanti suppellettili esotiche per i ricchi collezionisti. Ben presto si sviluppò un florido mercato per tali oggetti, prodotti talvolta appositamente per essere venduti agli stranieri e in molti altri casi creati originariamente dalle popolazioni locali per il proprio consumo e poi acquistati dai visitatori di passaggio. Nati per l’uso quotidiano e divenuti articoli da collezione, i manufatti delle popolazioni lontane compirono un passaggio simbolico attraverso il quale guadagnarono lo status di oggetti pregiati, degni di essere donati a persone di spicco in occasioni importanti. Fonti dell’Archivio Storico di Torino, faldone 12528, riportano alcune informazioni riguardanti il viaggio compiuto dal Principe Umberto II nel 1924 a bordo degli incrociatori San Marco e San Giorgio, con partenza da Napoli il 30 giugno e destinazione Sud America. La crociera fece tappa in Argentina, Cile, Uruguay e Brasile. Durante la permanenza a Bahia cadde la data del compleanno del Principe Ereditario che ricevette numerosi omaggi dalle più altre cariche della Repubblica Brasiliana. Seppur in mancanza di documentazione puntuale, è verosimile che l'oggetto possa essere stato donato al principe in tale occasione. L'opera appartiene infatti a un corpus di oggetti extra-europei ricevuti in omaggio dai membri della famiglia reale di Savoia durante i loro viaggi, o offerti da delegazioni diplomatiche in visita in Italia. La consolidata tradizione di scambiarsi doni diplomatici tra monarchi, autorità religiose e capi di Stato è attestata sin dai tempi dell’antico Egitto e tutt’oggi risponde allo scopo di favorire, assicurare e mantenere buoni rapporti tra le parti. I doni, che assumono un valore, oltre che monetario, anche spiccatamente simbolico, sono spesso scelti in quanto rappresentanti l’essenza della Nazione o dell'istituzione che li offre. Si tratta infatti sovente di opere di artigianato, esempi di abilità manifatturiera, beni di lusso e artefatti di importanza storica realizzati con materiali locali. Attraverso l’esibizione di tali doni i dignitari promuovono la propria cultura e la propria patria ai livelli più alti delle pubbliche relazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100450806
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7036-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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