Crepuscolo invernale. Paesaggio rurale innevato al crepuscolo
dipinto,
ca 1888 - ca 1888
Segantini Giovanni (1858/ 1899)
1858/ 1899
Dipinto ad olio su tela dotato di cornice in legno dorato raffigurante la veduta di un borgo montano innevato al crepuscolo. Sotto il profilo dei monti si distinguono la silhouette di un campanile e le luci di alcune case dietro uno steccato a sinistra, il tracciato di una strada a destra
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Segantini Giovanni (1858/ 1899)
- LOCALIZZAZIONE Tortona (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Quando Giovanni Segantini lascia Milano, dove ha avviato la carriera pittorica sotto la protezione di Vittore Grubicy, ambisce a ritrovare un rapporto uomo-natura più elementare e incontaminato prima in Brianza, poi in Valsassina, per approdare infine nei Grigioni. A Savognino (Savognin, oggi frazione di Surses) arriva nel 1886 per rimanere fino al 1894, anno del trasferimento in Alta Engadina. Il luogo gli è congeniale per gli ampi spazi montani e la luce più assoluta delle cime, a cui attribuisce valore simbolico e poetico-spirituale, e la permanenza lo stimola nella sperimentazione che lo traghetta dal linguaggio pittorico giovanile alla maturazione della tecnica divisionista, cui aderisce pienamente dal 1891. Si dedica a diversi lavori nei quali è riconoscibile il paese con il caratteristico campanile della chiesa dalle basse case rustiche. Le particolarità del manto nevoso sono oggetto di diversi quadri come Savognino d’inverno del 1890 circa, o Ritorno dal bosco (St. Moritz, Museo Segantini). Il dipinto in oggetto è stato autenticato e datato da Annie-Paule Quinsac che, in una nota all’allora proprietario sig. Serpi di Torino, lo collega a un’opera che all’epoca della redazione del catalogo generale del pittore (A.-P. Quinsac, Segantini. Catalogo generale, Electa, Milano 1982) le era nota solo tramite la corrispondenza dell’artista (Segantini, Trent’anni di vita artistica europea nei carteggi inediti dell’artista e dei suoi mecenati, a cura di A.-P. Quinsac, Oggiono 1985, pp. 728-729, n. 877), ossia “Savognino di notte sotto la neve”, ≪un dipinto importante della maturità dell’artista; va datato intorno al 1888, negli anni di sperimentazioni tecniche dopo l’adesione al divisionismo≫ (G.L. Marini, 29 documenti pittorici del secondo Ottocento e del primo Novecento, Cuneo 1984). Le pennellate sono però ancora corpose sovrapposte, non sono i filamenti di colori complementari a punta di pennello che caratterizzano la piena padronanza della tecnica. La cromia appare oggi in generale alterata, come permette di constatare l’osservazione ravvicinata di un frammento verticale al margine destro, rimasto più aderente all’aspetto originario. Lo scurimento dei colori dovrebbe essere imputabile non al solo viraggio della vernice protettiva, ma all’instabilità chimico-fisica dei pigmenti di sintesi di cui il pittore stesso era preoccupato, come esplicitato nella relazione storico-artistica allegata, redatta a cura di Sonia Amadio in occasione dell’emanazione provvedimento di tutela (cfr. FNT)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408596
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0