Madonna con Bambino in trono tra le sante Caterina d'Alessandria e Margherita d'Antiochia

dipinto post 1500 - ante 1510

Tavola dipinta a olio, raffigurante Madonna con Bambino in trono fra le sante Caterina d'Alessandria e Margherita d'Antiochia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 76 cm
    Larghezza: 64 cm
  • ATTRIBUZIONI Van Der Weyden, Goswijn (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è stato pubblicato per la prima volta nel 1987, quando era parte delle collezione Poliarco S.A., da Andrea Bacchi con attribuzione a Goswijn van Der Weyden, nipote del più noto Rogier ed attivo ad Anversa nella prima metà del XVI secolo, sulla base di forti affinità con un’opera attribuita da Friedlander al medesimo artista, oggi parte della collezione Hoe di New York (A. Bacchi, A collector’s choice, Trento 1987, n. 3 pp. 13-18). Come ricostruito dalla storica dell’arte Antonia d’Angelo per la Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara nel 2013, con buone probabilità la tavola va riconosciuta nell’opera raffigurante “una Vergine, il Bambino e due sante” che Michele Ridolfi aveva annotato nel primo quarto del XIX secolo nel suo “Inventario esatto dei monumenti più rimarcabili di pittura, scultura e medaglie esistenti nel Ducato lucchese” fra i capolavori della collezione della famiglia Orsucci. La filiera toscana è confermata dalla presenza di due sigilli in ceralacca apposti sul retro della tavola. Il più antico attesta come il dipinto fosse stato esaminato proprio dalla Commissione conservatrice dei monumenti di Belle Arti di Lucca: l’opera fu forse selezionata dallo stesso Ridolfi per far parte della Reale Galleria del Ducato, che avrebbe dovuto accogliere le testimonianze più significative della cultura figurativa locale in funzione difensiva del patrimonio cittadino, un progetto museale destinato a cadere alla morte della fautrice, Maria Luisa di Borbone, nel 1824. Il secondo sigillo riconduce invece alla Amministrazione generale delle Regie rendite del Granducato di Toscana e segna, dopo la data appena menzionata, un passaggio doganale del dipinto a Firenze, plausibilmente per la vendita da parte dei primitivi proprietari su una piazza più liberista in termini di tutela, entro il 1846. Si rimanda per la ricostruzione completa alla relazione storico-critica curata dall'Ufficio Esportazione Oggetti di Antichità ed Arte di Torino nel 2014 allegata al provvedimento di tutela (campo FNT)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408575
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ISCRIZIONI retro, sigillo in ceralacca - Conservazione dei monumenti di belle arti - Commissione tutela Ducato di Lucca 1818-1824 - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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