Allegoria dell'Aurora. allegoria dell'Aurora
stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione,
1683 - 1687
Guido Reni (1575-1642)
1575-1642
Robert Van Audenaerde (gand 1663 - 1743)
Gand 1663 - 1743
DIVINITÀ: Aurora; Apollo; PERSONAGGI: Crepuscolo; Ore. ANIMALI: cavalli. MEZZI DI TRASPORTO: cocchio. PAESAGGIO
- OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Guido Reni (1575-1642): inventore
Robert Van Audenaerde (gand 1663 - 1743): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il modello per l'incisione è da identificarsi nell'affresco con l'Aurora realizzato da Guido Reni nel 1614 su commissione del cardinale Scipione Borghese per l'omonimo casino del Palazzo romano un tempo denominato di Montecavallo, ora conosciuto come Rospigliosi-Pallavicini. La stampa, in controparte rispetto all'affresco modello, è di mano del pittore e incisore Robert van Audenaerde ed è dallo stesso dedicata al vescovo di Gand, de Hornes, come attesta l'iscrizione dedicatoria presente. Sulla stampa è inoltre indicato il nome dello stampatore, François Collignon. Quest'ultima iscrizione si presenta in forma diversa rispetto a quella dell'esemplare conservato presso gli Harvard Art Museums di Cambridge, esemplare per il resto identico al nostro e per il quale Francesca Candi (2016) propone una datazione tra il 1683 e il 1687, ovvero tra l'arrivo dell'intagliatore a Roma e il suo anno di morte. Tale collocazione cronologica può risultare corretta anche per l'esemplare schedato, che potrebbe quindi corrispondere ad uno stato differente rispetto a quello britannico. È nota altresì un’altra traduzione incisoria dell’affresco, precedente, di mano di Giovanni Battista Pasqualini (Candi, 2016). L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola bolognese Reni Guido”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408031
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in basso a sinistra e a destra - fran[ces]co Collignon formis Rome / Guidus Renus Pinxit in hortis ducis Zagaroli - Audendaerd Robert van - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0