Numinis ipsa Metu Solertia pulchra Labori (...) Et quaecumque sagax tentando repperit Vsus. Matrimonio di Fatica e Diligenza
stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione,
1572 - 1572
Heemskerck Marten Van (1498/ 1574)
1498/ 1574
Galle Philips (attribuito)
1537/ 1612
Allegorie-simboli: Speranza, Fatica, Timore di Dio, Diligenza. Attributi: (Speranza) cuore alato, ancora; (Fatica) vanga, copricapo con pietra focaia; (Timore di Dio) abiti sacerdotali; (Diligenza) clessidra, frustino. Animali: asino, gallo. Attività umane: attrezzi da lavoro
- OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
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ATTRIBUZIONI
Heemskerck Marten Van (1498/ 1574): inventore
Galle Philips (attribuito): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Disegni e Stampe
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’incisione fa parte di una serie di sei stampe da disegni di Maarten van Heemskerck, realizzate e edite da Philip Galle nel 1572. L’attribuzione dell’incisione delle matrici all’artista di Anversa non è certa, ma ampiamente condivisa dalla critica. Il tema delle stampe è di tipo moraleggiante, ampiamente in voga nei Paesi Bassi tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. La fortuna della serie è testimoniata dalle due edizioni successive alla prima, l’ultima delle quali utilizzata per illustrare lo Speculum diversarum imaginum speculativarum del 1638, volume a stampa che raccoglie diverse immagini allegoriche utili far riflettere il lettore colto su temi etici e morali (New Hollstein, Philips Galle, vol. 2, p. 257). La Fatica si unisce in matrimonio, celebrato dal Timore di Dio, con la Diligenza, alla presenza della Speranza, di un asino carico di strumento (esso stesso allegoria del lavoro) e di un gallo, simbolo di attenzione e vigilanza instancabili (Veldman, 1992, p. 231). L’incisione fa parte di un album denominato “Album scuola fiamminga Van Voen Martino detto Hemeskerk”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato; molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100407961
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto, bordo inferiore, su due colonne - Numinis ipsa Metu Solertia pulchra Labori / Iungitur, ingenuas foecundaq[ue] parturit artes; / Prouenit vnde animi rerum Prudentia solers, / Et quaecumque sagax tentando repperit Vsus - Galle Philip - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0