Sacra di San Michele/ Sarcofago n. 7 - scala 1:5. Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Susa (TO) - Sarcofago n. 7 - scala 1:5
disegno disegno progettuale,
ca 1935 - ca 1937
Chierici Umberto (cerchia)
1911/ 1980
Il disegno mostra un progetto per il sarcofago n. 7, destinato a ospitare le spoglie di Emanuele Filiberto, principe di Carignano, figlio del principe Tommaso di Savoia-Carignano
- OGGETTO disegno disegno progettuale
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ inchiostro
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ATTRIBUZIONI
Chierici Umberto (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio Storico SABAP per la città metropolitana di Torino
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 1935 e il 1937 Umberto Chierici intervenne alla Sacra di San Michele per riallestire i sarcofaghi sabaudi collocati nella cripta dalla metà dell’Ottocento: una sessantina di disegni restano a testimonianza di questo lavoro (Romano, 1990, p. 297). Il fondo di disegni di Alfredo D’Andrade conservato presso l’archivio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Torino comprende un gran numero di elaborati grafici (rilievi, schizzi, studi di progetto) redatti al tempo dell’intervento di D’Andrade. Egli, già dal primo sopralluogo dell’ottobre 1887, aveva avvertito la necessità di un approfondito rilevamento delle strutture architettoniche della Sacra di San Michele come imprescindibile prerequisito all’intervento di restauro. Una prima campagna di rilievo venne condotta tra gennaio e febbraio del 1888, premessa per il progetto in collaborazione col Genio Civile; una seconda e cospicua campagna si svolse nel 1889. Si conservano più di un centinaio di rilievi, circa duecento disegni tecnici di progetto e numerosi schizzi per rilievi e progetti, a cui si affiancano minuti appunti di viaggio, studi sulle vicende costruttive e disegni per il cantiere. La scala utilizzata varia dal rapporto 1:100 (il più diffuso), sino ad arrivare a disegni in scala 1:1 per particolari come serramenti o modanature. Sono molto scarsi i disegni firmati: su nessuno è apposta la firma di D’Andrade, ma la data vergata in portoghese su alcuni fogli lascia intendere con certezza l’identità del compilatore. I disegni firmati sono opera di Giovanni Seglie, assistente di cantiere che collaborò ai lavori sino al 1931; tra i disegnatori vi furono, con ogni probabilità, Nigra e Ferrari. Alcuni disegni qui schedati fanno parte dei progetti redatti da Vittorio Mesturino nel 1935: si tratta, in particolare, di 18 tavole su carta lucida con i progetti per i sarcofagi sabaudi, nonché i rilievi della cripta (Romano 1990, pp. 280-292)
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100406679
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto/ in alto/ al centro - SARCOFAGO N. 7 / SCALA 1:5 - a inchiostro - italiano
- STEMMI sul recto/ al centro del sarcofago - gentilizio - Stemma - Stemma di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano - 1 - Lo stemma fonde quelli di Savoia-Carignano e di Filippo II di Borbone: inquartato: nel I controinquartato nel 1º d'argento alla croce potenziata d'oro accantonata da quattro crocette dello stesso, nel 2º burellato d'azzurro e d'argento di dieci pezzi al leone di rosso armato lampassato e coronato d'oro attraversante sul tutto, nel 3º d'oro al leone di rosso armato lampassato e coronato d'azzurro e nel 4º d'argento al leone di rosso armato lampassato e coronato d'oro; nel II gran quarto partito, nel 1º di rosso al cavallo spaventato d'argento, nel 2º fasciato d'oro e di nero di otto pezzi al crancelino di verde posto in banda attraversante sul tutto e innestato in punta d'argento a tre puntali di spada di rosso maleordinati, nel III gran quarto partito, nel 1º d'argento seminato di plinti di nero al leone dello stesso attraversante e nel 2º di nero al leone d'argento; nel IV gran quarto partito, nel 1º cinque punti d'oro equipollenti a quattro punti d'azzurro, nel 2º d'argento al capo di rosso; sul tutto di rosso alla croce d'argento alla bordura indentata d'argento. Quello di Borbone: inquartato, nel I gran quarto nel primo e nel quarto di rosso, al castello d’oro, aperto e finestrato d’azzurro, nel nel secondo e nel terzo d’argento, al leone di porpora, coronato d’oro, innestato in punta d’argento, alla mela granata al naturale, gambuta e fogliata di verde; nel II gran quarto, partito: a destra d’oro a quattro pali di rosso, a sinistra inquartato in croce di Sant’Andrea d’oro, a quattro pali di rosso, e d’argento all’aquila di nero; su tutto stemma del Portogallo; nel III gran quarto, di rosso, alla fascia d’argento; bandato d’oro e d’azzurro, con la bordura di rosso; nel IV gran quarto, d’azzurro, seminato di gigli d’oro, con la bordura composta d’argento e di rosso; di nero al leone d’oro; su tutto stemma del Tirolo: d’argento, all’aquila di rosso, le ali legate a trifoglio d’oro, coronata, rostrata e membrata dello stesso
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