soggetto assente
mazza d'arme,
ca 1710 - ca 1790
Mazza caratterizzata da una testa a forma di bue
- OGGETTO mazza d'arme
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MATERIA E TECNICA
ACCIAIO
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MISURE
Lunghezza: 740 mm
Larghezza: 90 mm
Profondità: n.d mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Persiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, peculiare della cultura persiana, viene chiamata Gorz. Oltre alla sua funzione di strumento di guerra, essa viene indicata nell'antica letteratura iraniana come uno strumento utilizzato sia dalle entità divine che dalle figure terrestri come simbolo della Vittoria della Giustizia nonché di sconfitta sul Caos. Il suo uso è descritto nei testi persiani classici, in particolare nello Šāh-nāma di Ferdowsi, dove è descritta come l'arma decisiva nel destino delle battaglie. L’oggetto è ancora utilizzato nel tempo presente, specie ra gli zoroastriani, i cui môbad portano ancora mazze con la testa di bue, chiamate Gorz-e Mehr e Gorz-e Ferēdun, come simbolo della loro continua battaglia contro le forze del Male. L'oggetto faceva parte di una panoplia, collocata lungo la parete del corridoio, composta da 32 oggetti, smontata durante la schedatura (2018) per permettere una migliore conservazione delle opere. La realizzazione della panoplia è attestabile attorno al secondo quarto del secolo XX, nella logica di retorica di Regime che esponeva - anche fisicamente - oggetti "coloniali" o generalmente di civiltà extraeuropee, in parte per spirito di curiosità, in parte per celebrare o esaltare l'arte e l'ingegno della propria cultura. Le armi provenienti dall’Impero Ottomano, conservate presso il Castello di Racconigi, sono parte dei doni inviati dal Sultano Abdul-Hamid II a re Vittorio Emanuele III nell’agosto del 1904. La missione diplomatica consegnò complessivamente ventidue quintali tra fucili, archibusi, artiglierie, spade, asce, lance, revolver, armature, corazze, maglie d’acciaio, elmi in metallo e in stoffa. Esse vennero presentate al sovrano italiano disposte in vetrine foderate in velluto cremisi in una sala attigua a quella del biliardo del Castello di Racconigi. (v. La Missione turca dal Re. I doni del Sultano, Corriere della Sera, 22/08/1904, p. 1; David G. Alexander, Islamic Arms and Armor in the Metropolitan Museum of Art, Metropolitan Museum of Art, New York 2015)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405150
- NUMERO D'INVENTARIO R 7033-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0