soggetto assente
cotta di maglia
ca 1460 - ca 1499
Corazza in cotta di maglia. Presenta sul petto 12 piastre dorate e incise a motivi geometrici, disposte su due colonne, con 3 bullette per ciascuna piastra. Sul retro, 72 simili piastre disposte su 4 colonne
- OGGETTO cotta di maglia
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MATERIA E TECNICA
ACCIAIO
acciaio/ agemina
ARGENTO
CUOIO
lega di rame
ORO
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MISURE
Altezza: 910 mm
Larghezza: 830 mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Mamelucco
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Manifattura Ottomana-persiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cotta è composta da una maglia di anelli chiusi a grano d'orzo e da piastre decorate con arabeschi realizzati con la tecnica koftgari, un tipo di damaschinatura di origine indiana con cui si applicano all'acciaio metalli preziosi come l'oro e l'argento. Il manufatto è databile alla fine del nono secolo del calendario islamico, corrispondente alla fine del Quattrocento secondo quello gregoriano, e testimonia l'abilità delle maestranze mamelucche, attive in Egitto e Siria, nella produzione di questo tipo di armamenti, molto apprezzata dai giannizzeri ottomani. La cotta è accompagnata da due bracciali e due arnesi (composti da cosciali e ginocchielli), che verosimilmente provengono da altre armature coeve. L'oggetto faceva parte di una panoplia, collocata lungo la parete del corridoio, composta da 21 oggetti, smontata durante la schedatura (2018) per permettere una migliore conservazione delle opere. La realizzazione della panoplia è attestabile attorno al secondo quarto del secolo XX, nella logica di retorica di Regime che esponeva - anche fisicamente - oggetti "coloniali" o generalmente di civiltà extraeuropee, in parte per spirito di curiosità, in parte per celebrare o esaltare l'arte e l'ingegno della propria cultura. Le armi provenienti dall’Impero Ottomano, conservate presso il Castello di Racconigi, sono parte dei doni inviati dal Sultano Abdul-Hamid II a re Vittorio Emanuele III nell’agosto del 1904. La missione diplomatica consegnò complessivamente ventidue quintali tra fucili, archibusi, artiglierie, spade, asce, lance, revolver, armature, corazze, maglie d’acciaio, elmi in metallo e in stoffa. Esse vennero presentate al sovrano italiano disposte in vetrine foderate in velluto cremisi in una sala attigua a quella del biliardo del Castello di Racconigi. (v. La Missione turca dal Re. I doni del Sultano, Corriere della Sera, 22/08/1904, p. 1; David G. Alexander, Islamic Arms and Armor in the Metropolitan Museum of Art, Metropolitan Museum of Art, New York 2015). a cotta è composta da una maglia di anelli chiusi a grano d'orzo e da piastre decorate con arabeschi realizzati con la tecnica koftgari, un tipo di damaschinatura di origine indiana con cui si applicano all'acciaio metalli preziosi come l'oro e l'argento. Il manufatto è databile alla fine del nono secolo del calendario islamico, corrispondente alla fine del Quattrocento secondo quello gregoriano, e testimonia l'abilità delle maestranze mamelucche, attive in Egitto e Siria, nella produzione di questo tipo di armamenti, molto apprezzata dai giannizzeri ottomani
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405098
- NUMERO D'INVENTARIO R 7037-11
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0