La cicogna
statua
post 1923 - ante 1944
Officina Muratori Giuseppe (notizie Prima Metà Sec. Xx)
notizie prima metà sec. XX
Scultura bronzea raffigurante una cicogna. Poggia su base ottagona, sul cui bordo è presente la targa della ditta artefice
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
FERRO
LEGNO
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MISURE
Altezza: 172 cm
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ATTRIBUZIONI
Officina Muratori Giuseppe (notizie Prima Metà Sec. Xx): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, come riportato da una targa posta alla base, venne realizzata dalla ditta di Giuseppe Muratori di Piacenza. Da un punto di vista cronologico, la cicogna bronzea venne realizzata certamente dopo il 1923, anno in cui Giuseppe Muratori ottenne il diploma con medaglia d’oro alla 1° Esposizione generale tricolore di Milano, e che fu il suo primo premio e riconoscimento a livello nazionale (sulla targa al nome della ditta vi è difatti anteposto il termine “premiata”). L’ipotesi più plausibile è che l’opera potesse essere stata realizzata in occasione del matrimonio di Umberto II con Maria Josè del Belgio (1930), quale buon auspicio (tradizionalmente le cicogne sono riconosciute quali simboli di prosperità). Qualora fosse stata realizzata in quel contesto storico, la collocazione all’interno del Castello di Racconigi fu certamente poi dettata dalla presenza costante di cicogne all’interno del compendio, che scelgono tutt’oggi Racconigi quale meta migratoria. Giuseppe Muratori (1887-1944) nacque a Piacenza e fin da giovanissimo dimostrò spiccate attitudini alla forgiatura e battitura del ferro. I suoi primi lavori sono attestati nella cittadina natale a partire dalla fine della prima guerra mondiale (1918), tra cui si ricordano i lampadari sistemati nella basilica di S.Savino, la cancellata dell’avello della famiglia Chiapponi nel cimitero di Sarmato, gli arredi e le inferriate della primitiva sede della Federazione dei Consorzi agrari in via Solferino, oggi via S. Franca. Dopo il primo riconoscimento di Milano, sempre nel 1923 otterrà il diploma di merito e medaglia d’oro alla Esposizione Industria e commercio di Venezia. Negli anni successivi, altri riconoscimenti onorifici furono attribuiti a Muratori ed alla sua ditta presso altre sedi nazionali, come il “Gran Premio” con medaglia d’oro di primo grado alla Mostra internazionale delle Arti e delle Industrie a Roma, e la “Gran medaglia d’argento” assegnatagli dalla Camera di Commercio a Rosario Santa Fè (Argentina). Tra i capolavori realizzati da Muratori, si ricordano i 12 lampadari del Duomo di Fidenza, la cancellata dell’antica basilica di Montecassino (distrutta durante i bombardamenti nella seconda guerra mondiale), il massiccio cancello della chiesa di S. Colombano a Bobbio, la cancellata del fonte battesimale della Basilica di S. Francesco a Piacenza, e soprattutto la grande porta ferro vetrata dell’edificio Metti in Piazzale Plebiscito di Piacenza, esemplare straordinario di primaria importanza rappresentativa nella cultura floreale piacentina. Padre di Lodovico, comandante di una formazione partigiana operante nelle vallate piacentine, Giuseppe Muratori verrà barbaramente ucciso nel dicembre 1944 a Piacenza, di fronte agli uffici della Procura, per mano di un gruppo di fascisti repubblichini. Con la sua morte la ditta cessa tutte le sue attività
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404999
- NUMERO D'INVENTARIO R 7140
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0