Paesaggio con monte Fuji, pini e onde

tavolino, post 1851 - ca 1899

Tavolino basso da scrittura (bundai) interamente laccato. Sul piano presenta una raffigurazione paesaggistica: un fitta pineta dai tronchi nodosi e dalle radici evidenti si affaccia sul mare increspato. Sullo sfondo, in alto a destra, emerge dalle nuvole una montagna: il monte Fuji con il suo perfetto cono innevato. La tecnica della lacca è la hiramakie, con dettagli kasumi-nashiji (fondo a buccia di pera a banchi di nebbia), keuchi (dettagli interni a capello) nelle onde e kirigane (intarsio a tessere in lamina d'oro) nei tronchi e nel terreno sabbioso. I bordi del tavolino sono guarniti con piccole applicazioni in metallo dorato con motivo a nuvola stilizzata. Il retro è decorato in lacca a pittura dorata spruzzata nashiji (a buccia di pera)

  • OGGETTO tavolino
  • MATERIA E TECNICA legno/ laccatura
    metallo/ argentatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la catalogazione degli oggetti laccati del periodo Edo (1603-1868), quest'opera rientra nella categoria di suppellettili laccate giapponesi ad uso privato (oku-dōgu), rivolte ad attività di studio, lettura e scrittura. Si tratta di un tavolinetto-scrittoio ornamentale (bundai) usato per appoggiare ed esporre la scatola da scrittura (suzuri-bako) e le scatole di carta pregiata durante le riunioni di composizione poetica. L'arredo da studio comprendeva, oltre al bundai, lo scaffale-libreria (shodana), la scrivania (fukuzukue), il leggio (kendai), stipetti da poesie (kasho-dansu) e da libri (shodansu), anche portatili (sage-dansu). Nello specifico, il bundai è un supporto simile a una scrivania usato per il posizionamento di libri e rotoli di carta. Già in uso nel periodo Heian (794-1185), il bundai perse la sua funzione pratica di scrittoio per conservare solo quella estetica. Durante il periodo Muromachi (1336-1573), infatti, i supporti da scrittura alti divennero obsoleti e vi si preferirono tavolini bassi che costituivano un set artistico con la scatola da scrittura (suzuri-bako), proponendo la medesima decorazione in lacca makie. Sul bundai vennero collocati libri, altre suppellettili da scrittura e oggetti artistici che venivano qui esposti. In questo senso, il bundai svolgeva la stessa funzione dell'alcova (tokonoma), ovvero un angolo della casa in cui l'occhio poteva godere della bellezza di oggetti artistici di gran pregio, esposti secondo le regole dell'armonia estetica giapponese. Si possono oggi ammirare molti set bundai-suzuribako caratterizzati dallo stesso motivo decorativo realizzati durante il periodo Edo e nel primo periodo Meiji (1868-1912). Non è dato sapere se nel caso del bundai conservato a Racconigi fosse in origine esistito anche il suzuri-bako coordinato, ma ne esiste la concreta possibilità. Il soggetto raffigurato su questo bundai (paesaggistico, con il monte Fuji) era tra i più apprezzati dal pubblico occidentale di fine Ottocento; questo specifico oggetto potrebbe dunque essere stato selezionato direttamente oppure donato/venduto rispetto ad altri proprio in virtù del soggetto raffigurato. Le tecniche di decorazione della lacca qui apprezzabili, conferiscono all'oggetto una discreta qualità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404986
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5832
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI retro - R5832 - a pennello blu -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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