lampada a muro, serie di Colla Giovanni, Odetti Chiaffredo (terzo quarto sec. XIX)
Esemplare a nove bracci dall’andamento curvilineo, ornati da motivo a foglie accartocciate all’estremità e avvolgenti. Ciascun braccio termina con elemento tronconico, ornato sul bordo da perlinatura. I bracci si sviluppano da un unico corpo di sostegno fissato al muro, costituito da una struttura portante superiore a balaustra, ornata da elementi fogliacei, sulla quale si innestano, seguendo un andamento piramidale, nel livello inferiore sei bracci, in quello superiore due bracci e uno singolo alla sommità. La parte inferiore del corpo di sostegno è costituita da un grosso elemento a voluta, ornato da motivi vegetali, pelacette e da una ghirlanda di fiori e frutti che pende dal ricciolo superiore. Piattello in bronzo a forma di corolla floreale stilizzata; il bocciolo in cui inserire il corpo illuminante è coperto da sfera in vetro
- OGGETTO lampada a muro
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura
bronzo/ fusione
bronzo/ verniciatura
VETRO
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ATTRIBUZIONI
Colla Giovanni (notizie 1837 Ca/ Post 1864): bronzista
Odetti Chiaffredo (notizie 1839-1842)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’attuale assetto dello scalone monumentale di accesso al piano nobile del Palazzo Reale di Torino si deve al progetto di Domenico Ferri, regio pittore e decoratore, e all’architetto dell’Ufficio Tecnico del Ministero della Real Casa, Pietro Foglietti, su commissione di Vittorio Emanuele II, ormai prossimo a divenire re d’Italia. L’incarico per la progettazione di questo importante ambiente di rappresentanza fu conferito a Ferri nel 1857. Il professionista ideò un percorso celebrativo dinastico e insieme evocativo della storia d’Italia e della sua imminente e poi recente unificazione, dovendo combinare modalità diverse di decorazione, pittorica e scultorea, con particolare attenzione anche al contenimento degli aspetti economici. I primi lavori sulle murature vennero avviati nel 1862. Negli anni seguenti, via via, vennero ingaggiati professionisti già attivi per la corte per l’esecuzione dei diversi elementi d’arredo: da Gabriele Capello, detto il Moncalvo, per le parti lignee, alla famiglia Gaggini per la fornitura di tutte le parti in marmo, a partire dal rivestimento della stessa gradinata di accesso. Ferri previde una serie di statue a figura intera e a mezzo busto di principi sabaudi e di personaggi significativi per la storia dinastica che armonizzassero con i grandi riquadri dipinti, raffiguranti episodi narrativi legati a questi stessi temi. La serie di punti illuminanti, pur non menzionata negli inventari dei beni mobili della residenza redatti tra il 1879-1880 e il primo decennio del XX secolo e neppure in quello del 1966, probabilmente perché considerata parte dell’arredo fisso, fu realizzata contemporaneamente al complessivo allestimento dello scalone. Durante lo svolgimento del cantiere, furono montate le bocche per l’illuminazione a gas, poiché già Carlo Alberto aveva voluto introdurre questa tecnologia nel Palazzo. Nel 1864 venne stipulato un contratto con la ditta di bronzista di Giovanni Colla per la realizzazione di dieci candelabri in bronzo a nove braccia ciascuno da distribuire lungo le pareti dello Scalone. Carlo Trombotto, fornitore di cristalli e porcellane per Casa Savoia, fece pervenire i globi in vetro a copertura delle bocche da cui fuoriescono le fiammelle
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401125
- NUMERO D'INVENTARIO s.n
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0