Ritratto di Isabella di Savoia (?)
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sopra del punto vita. Il corpo è quasi frontale, mentre il viso è lievemente ruotato. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli ricci, raccolti, e ornati con fascia trapunta di perle e un gioiello in filigrana sulla sinistra. Pendenti a goccia di perle alle orecchie. Indossa una veste dallo scollo quadrato, parzialmente coperto da un velo e da una gorgiera in pizzo. Il corpetto è arricchito da inserti a bande di tessuto di colore chiaro; ampie maniche. Sfondo unito di colore scuro. Al collo pendono alcuni giri di perle. La tela è posta entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna ed esterna modanata. Fascia centrale ornata da decoro in pastiglia a girali vegetali disposte simmetricamente in corrispondenza degli angoli
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nessuna iscrizione è presente né sul recto, né sul verso della tela che permetta di riconoscere l’effigiata, né alcun contrassegno araldico è rilevabile. Nell’inventario compilato nel 1951 da Noemi Gabrielli il personaggio è identificato con Isabella di Savoia (Torino, 1591-Modena, 1626), figlia del duca Carlo Emanuele I e di Caterina Micaela d’Asburgo, dal 1608 consorte del duca di Modena e Reggio Alfondo III d’Este. Tuttavia, non è possibile, in considerazione della limitata iconografia della principessa affermare con sicurezza che si tratti della stessa. Senza dubbio, i caratteri della moda appaiono compatibili con quelli in uso nelle corti padane dei primi decenni del XVII secolo, anche se la particolare scollatura coperta da velo richiama maggiormente alle tendenze francesi. Il viso leggermente pingue e il colore fulvo dei capelli non corrispondono con puntualità con l’iconografia nota di Isabella, seppure qualche richiamo si possa riconoscere con un ritratto che la rappresenta stante, a tre quarti di figura, che si conserva presso il Teatro Olimpico di Vicenza ed è attribuito a Frans Pourbus il Giovane. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399660
- NUMERO D'INVENTARIO R 4867
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 4867 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0