Ritratto di Claudio di Savoia-Racconigi
dipinto,
post 1651 - ante 1699
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo e il viso sono ruotati di tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta i capelli corti con la fronte scoperta, baffi e barba. Indossa una gorgiera e un giuppone, abbottonato sul davanti, attraversato da piccoli tagli disposti lungo linee diagonali e, al di sopra, una cappa aperta. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo unito di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia; fasce modanate
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 65 cm
Larghezza: 50 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto indicato da una iscrizione presente sul retro della cornice, che Noemi Gabrielli riteneva essere autografa del Principe Umberto, futuro Umberto II, il dipinto raffigura Claudio di Savoia-Racconigi (-1582) conte di Pancalieri. Egli era figlio cadetto di Bernardino I di Savoia-Racconigi marchese di Racconigi, signore di Pancalieri con Sommariva e della genovese Violante Adorno. Fu anche signore di Cavour e di Caselle. Fu insignito del titolo di cavaliere dell’ordine della SS.ma Annunziata nel 1568, nel 1573 ottenne il titolo di cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro e venne nominato somiglier del duca Emanuele Filiberto. Nel 1576 sposò Maria di Antonio Gondi, patrizio fiorentino, già vedova di Nicola Girllet de Pommier, conte di Saint-Driver. Da un punto di vista formale, l’esecuzione dell’opera, di più che discreta qualità, si può collocare per i caratteri di stile alla seconda metà del XVII secolo, considerandola derivazione o copia da un prototipo più antico, coevo al personaggio effigiato che appare con elementi di moda pienamente coerenti al periodo in cui visse. La tela è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399636
- NUMERO D'INVENTARIO R 5577
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in alto, a destra - R 5577 (giallo) - corsivo alto-basso - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0