Ritratto di Carlo Alberto di Savoia-Carignano

dipinto, post 1828 - ante 1831

Il personaggio è raffigurato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il busto orientato di tre quarti e così il volto. Lo sguardo è rivolto verso destra. Porta i capelli corti e mossi, fronte scoperta. Indossa la giubba dell’uniforme dell’esercito del Regno di Sardegna. Una fascia in tessuto marezzato attraversa il busto. Al collo pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sul petto sono appuntate tre onorificenze sotto forma di croce e una placca, non chiaramente riconoscibili. Sfondo neutro di colore grigio. La tela è posta entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato, scolpito e dorato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fasce interne con motivo continuo a fogliette, la prima, sottile modanata la seconda; ampia fascia centrale intagliata a rilievo con ornato a foglie e corolle floreali che si sviluppano simmetricamente da un elemento centrale. Palmette stilizzate in corrispondenza degli angoli. Fascia esterna con fogliette stilizzate

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 50.5 cm
    Larghezza: 40.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura Carlo Alberto di Savoia Carignano (1798-1849) in età giovanile. La presenza di numerose onorificenze, facenti riferimento a vari ordini dinastici di stati europei, appuntate al petto, sebbene non facilmente distinguibili, la maggior parte delle quali conferitegli negli anni Venti dell’Ottocento, permettono di collocare l’opera alla fine di questo decennio e prima della salita al trono di Sardegna, avvenuta nel 1831, dal momento che nel ritratto manca qualunque riferimento alle insegne regie. Come suggerito dalle etichette presenti sul retro del dipinto, appartenne originariamente alla raccolta privata della regina Maria Teresa d’Asburgo-Lorena Toscana, sua consorte dal 1817, e poi passò alle collezioni di Vittorio Emanuele II. Purtroppo, non è possibile identificare con certezza da quale residenza provenga l’opera, prima di giungere al Castello di Racconigi, senza dubbio dai primi decenni del Novecento. Carlo Alberto nacque a Torino, da Carlo Emanuele, sesto principe di Carignano, e da Maria Cristina di Sassonia-Curlandia. Dalla metà del quarto decennio dell’Ottocento, avviò un processo di riorganizzazione dell’amministrazione del Regno, con esiti importanti soprattutto sul fronte giuridico, ma anche su quello economico. Un nuovo piano di riforme venne avviato nel 1847; culminò l’anno successivo con la concessione dello Statuto Albertino, carta costituzionale del Regno di Sardegna. Nel 1848, l’intervento delle truppe sarde a sostegno della insurrezione milanese contro il governo asburgico fu il primo passo per il mutamento dell’assetto sancito dal Congresso di Vienna in Italia che avrebbe portato, attraverso le guerre d’indipendenza, all’unificazione italiana sotto il governo sabaudo. Questa prima fase del conflitto non sortì gli esiti sperati e l’esercito austriaco recuperò rapidamente tutte le posizioni in Lombardia. Nel 1849, dopo la sconfitta di Novara, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele, ritirandosi in esilio ad Oporto, ove morì pochi mesi dopo. La cornice, di interessante qualità, presenta negli ornati i caratteri tipici della ideazione da parte di Pelagio Palagi (Bologna, 1775-Torino, 1860), attivo al servizio di Carlo Alberto dal 1832 e potrebbe dunque essere stata realizzata tra quarto e quinto decennio dell’Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399468
  • NUMERO D'INVENTARIO R 2866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2866 (giallo) - capitale - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1828 - ante 1831

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE